Le preposizioni proprie svolgono sempre e solo la funzione di preposizioni. Esse si dividono in preposizioni semplici e articolate.
Le preposizioni proprie si dividono in:
- preposizioni semplici che sono nove invariabili nel genere e nel numero: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
- preposizioni articolate sono numerose e variano nel genere e nel numero perchè sono formate da una preposizione semplice e da un articolo determinativo.
Davanti alle parole che iniziano per vocale le preposizioni articolate si apostrofano, proprio come negli articoli determinativi: dell’imbuto, all’entrata, nell’ombra,… ecc.
Davanti ai nomi propri non si usano le preposizioni articolate, ma quelle semplici. Si usano, invece, davanti ai nomi propri geografici, di squadre e ai cognomi nel caso in cui indicano una famiglia o una donna (la scalata del Monte Bianco, la partita del Napoli, l’opera della Merlini).
Le preposizioni articolate sono variabili nella forma e concordano in numero e genere con il nome che le segue: del vicino, dello scrittore, della vicina, dei genitori, degli amici, delle amiche…
La lingua è in continua evoluzione, infatti, espressioni non del tutto corrette sono diventate di uso comune come :
torta al cioccolato → ma è corretto torta di cioccolato;
bistecca ai ferri → ma è corretto bistecca sui ferri;
festa da ballo → ma è corretto festa di ballo;
moneta da due euro → ma è corretto moneta di due euro;
lontano da casa → ma è corretto lontano di casa;
arrivare in tempo → ma è corretto arrivare a tempo
insieme a qualcuno → ma è corretto insieme con qualcuno;
scrivere alla lavagna → ma è corretto scrivere sulla lavagna;
pasta al sugo → ma è corretto pasta con il sugo.
Ci può essere confusione tra di, dì e di’: di è una preposizione semplice ( Questa bambola è di Maria), dì è un nome che significa giorno ( Prendere la pillola due volte al dì),infine di’ è un verbo e cioè il modo imperativo del verbo dire (Di’ alla maestra che domani non vai a scuola).
Ci può essere confusione anche tra a o ha e ai o hai : per distinguere la preposizione dal verbo bisogna vedere se è possibile sostituire a o ha e ai o hai con possedere, se si allora è il verbo avere.
La preposizione a può diventare ad davanti a parole che cominciano per a. Ad Antonio non piacciono i cavoli.
Infine si crea confusione anche tra da, dà o da’: da è una preposizione semplice ( Non vedo Claudia da 2 settimane), dà è l’indicativo del verbo dare ( Chi mi dà una caramella?),da’ è l’imperativo del verbo dare ( Dà una mano a tua sorella).
La preposizione di, davanti ai titoli che iniziano con l’articolo determinativo, non forma preposizione articolata, ma diventa de. Ho letto un articolo de ” La Stampa”.