Le pianure sono territori che hanno un’altezza inferiore ai 300 metri sul livello del mare. Le pianure sono il risultato dell’azione di deposito del materiale che il vento, i ghiacciai, le piogge e l’acqua corrente erodono dalle montagne.

I fiumi strappano dal suolo e trascinano a valle frammenti di roccia, fango, sabbia e argille. Questo fenomeno è chiamato alluvionale. Quando le acque giungono ai piedi delle montagne e rallentano il proprio corso, avviene l’azione di deposito: i materiali più pesanti si accumulano e vanno a costruire le pianure alluvionali.

Sono necessari millenni per formare una pianura di questo genere, esse sono estremamente fertili e favorevoli agli insediamenti umani. Anche se le principali pianure del mondo sono di origine alluvionale, esistono pianure che hanno una diversa origine. Alcune si sono formate in seguito a fenomeni di tipo geologico: le pianure tettoniche sono dovute allo sprofondamento del terreno causato dai movimenti della crosta terrestre; le pianure di sollevamento, invece, si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini.

    

Altopiani, bassopiani e depressioni

L’altopiano è una piattaforma pianeggiante che si trova in genere a un’altitudine tra i 200 e i 700 m rispetto al territorio circostante. La maggior parte degli altipiani si è formata grazie all’azione di erosione di ghiacciai, piogge e vento, che hanno livellato e spianato la cima di una montagna.

Il bassopiano è una pianura che si trova leggermente sopra il livello del mare. Vi sono infine pianure che non si trovano all’altezza del livello del mare, ma addirittura sotto. Tali aree sono chiamate depressioni.

 

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