Il cinema è un mezzo di comunicazione di massa che sfrutta le immagini in movimento e il sonoro. Il cinema quindi, è basato sulla fotografia, oltre che su una proprietà della retina del nostro occhio, la persistenza retinica dell’immagine.

In modo involontario, noi battiamo a intervalli le palpebre per umidificare gli occhi. Queste brevi interruzioni della visione non vengono percepite e abbiamo l’impressione di vedere in modo continuo. Ciò è dovuto alla capacità della nostra retina di conservare le immagini per un certo periodo di tempo, circa 1\15 di secondo, anche dopo che sono scomparse. Il cinema si basa su questo fenomeno e sulla tecnica della fotografia. Infatti una serie di fotografie scattate a brevi intervalli di tempo e proiettate in rapida successione in modo da ingannare il cervello, che interpreta la sequenza di immagini come un movimento continuo.

Da quando è nato il cinema ha conosciuto numerosi cambiamenti; si è passati dal film muto in bianco e in nero alle pellicole a colori, fino ad arrivare al 3D.

    

Possiamo dire, quindi, che una cinepresa è come una macchina fotografica, ma all’interno un rocchetto di trascinamento fa scorrere la pellicola a scatti, un fotogramma alla volta. La velocità standard di una cinepresa è di 24 fotogrammi per secondo.

Il 3D

Tutto ciò che ci circonda noi lo percepiamo nelle tre dimensioni, infatti, nell’osservare un oggetto i nostri occhi vedono due immagini diverse. Nel sovrapporle, il cervello interpreta eventuali differenze tra l’una e l’altra come segnali che indicano una posizione più o meno lontana.

Questa caratteristica della visione umana è stata sfruttata per ottenere un’immagine 3D dalla visione normalmente piatta delle normali riprese; vengono quindi usate due macchine da presa e una serie di accorgimenti in modo da simulare la visione dell’occhio umano.

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