Il secondo Novecento è quel periodo storico successivo alla Seconda guerra mondiale dove si contrappongono due grandi potenze quella americana caratterizzata da una politica capitalista e quella sovietica caratterizzata da una politica comunista. Si crearono due blocchi contrapposti: il mondo occidentale sotto l’influsso degli stati uniti e quello orientale sotto l’influsso dell’URSS. In quegli anni si parlò di guerra fredda, le due potenze erano in una guerra continua, ma fortunatamente senza armi. Solo verso la fine degli anni Settanta la situazione si calmò, la conferma la si ebbe con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 (città simbolo della divisione tra capitalismo e comunismo).
Negli anni Ottanta, inoltre, si è in un periodo di grossi cambiamenti in campo tecnologico e nelle telecomunicazioni, per poi arrivare alla fine del Novecento alla totale globalizzazione con tutti gli effetti positivi e negativi che essa comporta.
Inoltre, sempre presenti, anzi anche più forti le questioni politiche del Medio- Oriente. Si vede lo svilupparsi anche del fondamentalismo islamico .
Dal punto di vista letterario la corrente letteraria di questo periodo si chiama Neorealismo. Tale termine all’inizio era riferito a una corrente cinematografica, ma poi si estese a tutta la cultura italiana del dopoguerra dalla pittura, l’architettura, alla letteratura.
Si chiamava nuovo perchè si rifaceva a una forma di realismo degli anni Trenta, ma soprattutto si parlava di realismo perchè gli argomenti trattati erano l’antifascismo, la Resistenza, le lotte contadine e letterarie ecc.
Gli autori più famosi di questa corrente che si dedicarono soprattutto al racconto e al romanzo furono Carlo Levi, Vasco Pratolini, Primo Levi, Beppe Fenoglio ed altri.
Ovviamente dopo gli anni Sessanta poichè temi come la resistenza e l’antifascismo erano un po’ più lontani, gli scrittori ricominciano a dedicarsi a temi più soggettivi quindi non possono essere inseriti a una corrente ben precisa.
Nel Novecento i singoli poeti non possono essere inquadrati in un preciso schema, ma si possono riconoscere due tendenze particolari. La prima che viene chiamata Ermetismo nasce in Italia tra il 1930 e 1940. Questi poeti ricercano il valore simbolico delle parole, si rifanno ai testi magici dell’antichità. Tali poeti ricercano una poesia pura, fatta di parole scelte per esprimere immagini. Il più famoso dei poeti ermetici fu Salvatore Quasimodo. Altri poeti in cui nelle loro poesie si ritrovano elementi ermetici sono Alfonso Gatto, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale.
La seconda tendenza è quella di una poesia legata alla quotidianità, ai ricordi, ai sentimenti ecc. Il maggiore esponente fu Umberto Saba ma anche in alcune opere di Eugenio Montale si può notare questa tendenza.
Dagli anni Cinquanta in poi molti poeti hanno sentito forte l’influsso dei dialetti come Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia ed altri.
Inoltre, la lingua italiana si è arricchita di termini stranieri.