Tutti ci possiamo muovere con maggiore o minore velocità. Per esempio il vincitore di una gara di atletica si muoverà più rapidamente dei suoi avversari, quindi percorrerà lo spazio tra il punto di partenza e quello di arrivo in un tempo minore rispetto agli altri. La rapidità con cui si muove un corpo in moto è la velocità.
La velocità (v) di un corpo indica lo spazio (s) percorso dal corpo nell’unità di tempo (t).
v= s\t s = v · t t = s\v
Quindi la velocità si calcola dividendo lo spazio con il tempo.
L’unità di misura della velocità è pari a m\s se lo spazio è misurato in metri e il tempo in secondi, oppure spesso si misura in km\h, quindi lo spazio in kilometri e il tempo in ore.
Quando un corpo si muove a velocità costante, cioè una velocità che resta la stessa per tutto il tempo, parliamo di moto uniforme. Ciò significa che ogni in punto della traiettoria (l’insieme di punti attraverso cui passa un corpo durante il suo spostamento) il corpo si muove sempre alla stessa velocità.
Tale moto lo si può rappresentare graficamente con un sistema di assi cartesiani dove sull’ascissa (l’asse orizzontale si pone il tempo e sull’ordinata (asse verticale) si pone lo spazio.
Dal grafico si vede come spazio e tempo sono direttamente proporzionali, cioè al variare di una grandezza, varia l’altra allo stesso modo.
Quando un corpo si muove con velocità diverse, si dice che si muove di moto vario. In realtà questo è quello che succede nella normalità.
Visto che in questo tipo di moto la velocità può cambiare istante dopo istante, possiamo nominare la velocità istantanea che misura la velocità di un corpo in un preciso istante, cioè si considerano intervalli di tempo piccolissimi.
Il tachimetro, usato in tutti i veicoli, misura appunto la velocità istantanea in km\h.
Nel caso di moto vario, la velocità calcolata dividendo lo spazio percorso da un corpo in moto e il tempo impiegato a percorrerlo è da considerarsi come una velocità media.