Le forze non si vedono, ma si possono percepire i loro effetti, per esempio quando si spinge un passeggino da fermo, questo verrà messo in moto dal suo stato di quiete, quindi il suo movimento è il risultato della forza applicata.
La forza applicata ad un corpo libero di muoversi, ma in stato di quiete, lo metterà in moto; se il corpo è già in movimento ne modifica la direzione o la velocità o lo riporta allo stato di quiete.
Se il corpo non è libero di muoversi la forza applicata su di esso ne modificherà la forma.
In definitiva possiamo dire che la forza è qualsiasi causa in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo oppure di deformarlo.
Esistono due tipi di forze e cioè quelle che agiscono per contatto diretto come la forza muscolare, la forza elastica e la forza d’attrito. Esistono poi le forze che agiscono a distanza come la forza magnetica, la forza elettrica, la forza gravitazionale.
Nel Sistema Internazionale l’unità di misura delle forze è il newton (N), che è definito come la forza che applicata a un corpo della massa di 1 kg gli imprime l’accelerazione di 1 m/s².
Lo strumento che ci permette di misurare l’intensità di una forza è il dinamometro. Esso è costituito da una molla d’acciaio che può allungarsi o accorciarsi in un tubo su cui è segnata una scala graduata. La molla è fissata a una delle due estremità, mentre all’altra si applica la forza che si deve misurare. Tale forza allungherà la molla. L’allungamento subito dalla molla è direttamente proporzionale all’intensità della forza applicata.
Ovviamente la molla conserva la sua elasticità fino ad una certa forza, oltre alla quale subirà una deformazione permanente che non permetterà più di usare quel dinamometro.