I longobardi erano un popolo che aveva avuto scarsi contatti con il mondo romano. Erano un popolo di abili guerrieri provenienti dalla Pannonia l’attuale Ungheria. Portavano lunghe barbe in onore del dio barbarico della guerra, Wotan. Erano cristiani ariani ma avevano molte tradizioni pagane. In tempo di pace si dedicavano alla caccia e all’allevamento. Sapevano lavorare molto bene i metalli, infatti, erano capaci di produrre preziosi oggetti di oreficeria.

La loro società era di tipo tribale, erano divisi in clan o fare, al cui capo c’erano i duchi che erano comandanti militari che avevano una grande importanza anche dal punto di vista politico. Infatti, il potere del re era limitato

Guidati dal re Albonio, giunsero in Italia tra il 568,569 spinti dalla necessità di trovare nuove terre da saccheggiare. Essi non si spostarono velocemente perchè con sè portarono anche vecchi e bambini. Ma durante il loro tragitto non incontrarono molta resistenza anche perchè l’Impero Bizantino era indebolito dalla lunga guerra contro gli ostrogoti.

Essi occuparono  il Friuli, il Veneto e Milano, moltissime città vennero devastate. Resero Pavia come loro capitale e alcune tribù longobarde conquistarono la Toscana e crearono due grandi ducati e cioè quello di Spoleto e quello di Benevento.

Così per la prima volta l’Italia perse la sua unità e fu divisa in due, una parte dei territori era occupata dai Longobardi, la Longobàrdia e dall’altra i territori bizantino con capitale Ravenna che vennero chiamati Romània.

Durante l’invasione i Longobardi avevano ucciso gran parte dei nobili, quindi la popolazione ormai era divisa dai conquistatori longobardi, chiamati arimanni, gli unici a godere della libertà  e dall’altro c’era il resto della popolazione sottomessa a loro.

 

A differenza degli Ostrogoti che si consideravano alleati dell’impero i Longobardi non affidarono ai romani compiti amministrativi, ma mantennero nelle loro mani ogni forma di potere

Dal punto di vista politico rimasero a lungo divisi perchè i duchi erano gelosi della propria autonomia. Soltanto con il re Autari nacque un vero e proprio regno longobardo.

All’inizio i conquistatori rifiutarono ogni forma di avvicinamento con i romani, infatti, questi vivevano in quartieri separati, parlavano lingue diverse e seguivano le proprie leggi.

Autari ebbe un ruolo importante affinchè i due popoli si integrassero. Passi avanti si fecero quanto l’intera popolazione si convertì al cattolicesimo, inoltre, cominciarono a farsi matrimoni misti, la lingua longobarda fu sostituita da quella latina.

Ma ciò che portò ad una vera e propria integrazione fu l’editto di Rotari, promulgato dall’imperatore Rotari nel 643. Questo documento per la prima volta racchiude tutte le leggi longobarde che fino ad allora era tramandate a voce. E’ considerato uno dei documenti più importanti del Medioevo. Tale editto prima venne applicato solo ai longobardi, successivamente anche ai romani.

Dopo aver raggiunto una certa stabilità, verso l’VIII secolo i longobardi cercarono di estendere il proprio dominio su tutta l’Italia. Ma papa Stefano II, alleato di Bisanzio si oppose e chiese aiuto ai Franchi, che nel 774 portò alla fine del regno longobardo.

 

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