Alla morte di Maometto, nel 632, la maggior parte delle tribù si erano convertite all’islam, quindi il popolo arabo, si poteva considerare unito dal punto di vista religioso. Problemi sorsero quando si dovette scegliere il successore di Maometto. Il primo califfo, che significa successore, fu Abu Bakr, suo suocero. Egli divenne guida religiosa e politica, regnò solo per due anni. I califfi successivi furono prima Omar, poi Othman e infine Alì, genero del Profeta. Ma proprio l’elezione di Alì provocò molti dissensi che portarono a una guerra interna tra musulmani che portò la divisione tra sciiti e sunniti.
Gli sciiti erano e sono ancora coloro che sostenevano Alì e sono molto diffusi oggi in Iran e Iraq, a guidarli sono gli imam. I sunniti, invece fanno riferimento al Corano e alla tradizione, oggi rappresentano circa il 90% dei seguaci dell’islam.
Dopo Alì il titolo di Califfo divenne ereditario. Salì così al potere la dinastia degli Omayyadi, che fissarono la capitale a Damasco.
Con i califfi, quindi ebbe inizio per il mondo arabo una fase di conquista. Gli Arabi estesero i propri domini in modo veloce e travolgente. Tra il 634 e il 644 strapparono all’impero bizantino la Siria, la Palestina, conquistarono la Mesopotamia e tutta la Persia occidentale, estesero il loro dominio anche in Egitto. Fra il 661 e il 710, tutte le regioni africane che si affacciavano sul Mediterraneo, caddero sotto il dominio arabo.
Nel 711 un’armata composta da arabi e Berberi passo attraverso lo stretto di Gibilterra e conquistò la Spagna. In seguito attraverso i Pirenei tentarono di penetrare in Francia, ma l’avanzata fu fermata dai Franchi, nella battaglia di Poitiers, al cui comando c’era Carlo Martello.
Nel 750, dopo un periodo di violente rivolte, gli Omayydi furono battuti e la guida dell ‘ Islam andò nelle mani della dinastia degli Abbasidi.
Questa famiglia rimase al potere per oltre 500 anni, fino al 1258. Periodo in cui l’impero arabo divenne sempre più vasto, essi arrivarono a conquistare anche la Sicilia e Creta.
I motivi di tale successo sono vari:
- i bizantini e i persiani erano continuamente in guerra tra loro che ormai erano indeboliti;
- gli arabi vennero visti come una salvezza dalle ingenti tasse che il popolo dell’Impero bizantino era costretto a pagare;
- lasciavano liberi i popoli sottomessi di praticare la loro religione, non erano contro cristiani ed ebrei;
- gli Arabi erano molto uniti nel combattere, e lo facevano anche perchè entusiasmati dalla loro fede; inoltre non saccheggiavano e distruggevano le città conquistate;
- erano abili amministratori delle terre conquistate. Tra i vari funzionari vi erano gli emiri , a cui era affidato il governo delle province dell’impero e i visir che erano dei consiglieri degli emiri e dei califfi.
Gli arabi con le loro conquiste furono capaci di assimilare la cultura dei popoli sottomessi, ma vi aggiunsero il loro contributo originale che poi si diffuse in tutto il mondo.
Per esempio nelle loro conquiste trovarono tantissime biblioteche, quindi tradussero tutti i libri in lingua araba.
La lingua araba si diffuse in tutto l’impero e venne usata da tutte le persone colte dell’impero. Infatti, anche la lingua italiana conserva dei termini di origine araba come zucchero, arancia, albicocca, algebra, melanzana, chimica, sciroppo ecc.
Gli arabi entrarono grazie ai commerci anche con il mondo orientale. Infatti, dall’India importarono un nuovo sistema di numerazione basato su dieci cifre che vanno da 0 a 9, cioè la numerazione che tutti noi oggi usiamo. Da artigiani cinesi appresero anche l’arte di fabbricare la carta.
Gli arabi avevano creato delle vere e proprie vie commerciali, con le quali scambiavano merci di tutti i tipi. Lungo le vie carovaniere sorgevano i caravanserragli, che servivano come magazzini per le merci, ma anche come alloggi per gli uomini e animali.
La moneta araba il dinar dominava dappertutto.
Le città da loro conquistate furono ingrandite ed abbellite come Damasco, Baghdad, Alessandria d’Egitto, Samarcanda ecc. Al centro delle città più importanti c’era il palazzo dei califfi. Accanto ad esso sorgeva la moschea con i suoi alti minareti dove la popolazione veniva invitata alla preghiera cinque volte al giorno.
Caratteristica dell’architettura araba erano le cupole grandiose, gli archi a ferro di cavallo che incorniciavano porte e finestre. Nelle moschee si trovavano soprattutto raffigurazioni di vegetali.