La Bosnia-Erzegovina è costituito da due regioni storiche della Bosnia a nord e dell’Erzegovina a sud. Inoltre confina a nord e a ovest con la Croazia, a est con Serbia, a sud-est con Montenegro. L’unico sbocco sul mare è a sud-ovest ed è bagnata dal mar Adriatico.

Il territorio è prevalentemente montuoso, più marcato a ovest dove ci sono le Alpi Dinariche, invece la fascia settentrionale è pianeggiante ed è la valle del fiume Sava che segna in parte il confine con la Croazia.

I fiumi Sava, Drina e Bosna scorrono  verso nord, a sud c’è la Neretva che sfocia nell’Adriatico.

Il clima è di tipo continentale.

Il territorio della Bosnia-Erzegovina era abitato da traci e illiri, fu conquistato dai romani e poi dai goti. Fu annesso all’impero d’oriente  nel VI secolo, fu popolata dagli slavi. Nel XIII secolo passò  sotto sovranità ungherese e poi tra il 1463 e il 1878, sotto quella turca.

Agli inizi  del XX secolo fu annesso all’impero austro-ungarico e partecipò alla formazione del regno di Jugoslavia.

Il territorio della Bosnia-Erzegovina è stato colpito più degli altri da conflitti che erano scaturiti  dalla dissoluzioni della Jugoslavia.

 

Dal 1992 al 1995 cu fu una violenta guerra civile si sono scontrati gruppi etnici che fino ad allora erano vissuti pacificamente. Dopo la guerra civile , terminata con l’intervento dell’Onu e della Nato, gli accordi di Dayton hanno sancito la sovranità della Bosnia ed Erzegovina. Il nuovo stato ha assunto la forma di una repubblica federale formata dalla federazione croata-musulmana con capitale Sarajevo, dalla Repubblica serba di Bosnia con capitale Banja Luka e dal Distretto autonomo di Brcko. Quest’ultimo è stato creato nel 2000.

Nel 1991 la popolazione era più di 4 milioni, successivamente a causa dei morti della guerra civile e dei tantissimi sfollati e profughi è diminuita di tanto.

Dal punto di vista etnico religioso la popolazione è divisa tra bosniaci musulmani, serbi soprattutto ortodossi e croati, perlopiù cristiani.

L’economia del paese era ed è poco florida , ha subito gravi danni anche a causa della guerra . Oggi dipende molto dagli aiuti internazionali e dall’invio di denaro da parte dei molto emigrati all’estero.

L’agricoltura è poco produttiva , mentre l’allevamento e lo sfruttamento forestale sono attività più importanti.

L’industria si sta riprendendo.

La città più importante e popolosa è Sarajevo, che dopo la guerra è stata quasi del tutto ricostruita.

La seconda città per numero di abitanti è Banja Luka e poi c’è Moster.

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