Il capitolo XXXV dei Promessi sposi inizia con Renzo che entra nel lazzaretto per cercare la sua amata e rimane sbalordito nel vedere un’ammasso di persone, circa sedicimila appestati, in più c’era un via vai di monatti ,frati e laici. I primi presenti solo per cinismo, i secondi mossi dalla pietà verso il prossimo. Questi cercavano anche di mantenere sgombro il passaggio, quindi Renzo per paura di essere cacciato, subito va di stanza in stanza alla ricerca di Lucia. Manzoni non usa particolari macabri, vuole far cogliere la tragicità della situazione dalla grande quantità di gente presente.
La sua ricerca fra le varie capanne è vana, non c’è ombra della sua amata, veramente non vede alcuna donna perchè probabilmente si troveranno in qualche altro luogo. Il tempo, nonostante sia una giornata di fine agosto, appare nuvoloso e presagisce un temporale, infatti si sentono tuoni in lontananza.
Andando in giro per il lazzaretto Renzo ad un certo punto raggiunge una zona dove ci sono i bambini. Uno spettacolo tristissimo ma allo stesso tempo si nota la voglia di rialzarsi a tutti i costi perchè i neonati, orfani, vengono allattati o da donne che da poco hanno perso i loro bambini o vengono attaccati alle mammelle delle capre. L’immagine di questi bambini attaccati alle bestie rappresenta il fondo della disperazione a cui giunge l’umanità che trova risorse in quella situazione disperata. Renzo è quasi incantato da questa visione, ma poi decide di continuare la sua ricerca.
Mentre prosegue verso un altro settore, ad un certo punto vede un frate che ha tutte le movenze di padre Cristoforo, lo osserva attentamente finchè è sicuro che sia lui, nonostante sia più incurvato e stanco. Il cappuccino si trova al lazzaretto perchè quando la situazione a Milano è diventata grave lui ha chiesto di essere trasferito e la sua richiesta è stata subito accettata anche perchè il conte zio era morto e quindi non c’era più nessuno che non avrebbe voluto la sua partenza.
Renzo si avvicina al frate, quando i loro sguardi si incrociano, lo riconosce e lo chiama per nome. I due si salutano affettuosamente, il frate gli offre un pasto e intanto il giovane gli racconta tutto omettendo solo del voto di castità di Lucia, Gli chiede dove siano le donne e gli risponde che lui non potrebbe andare, ma Renzo gli ricorda le Lucia dovrebbe essere sua moglie e che ciò è stato impedito con la violenza. A quel punto gli indica prima di tutto il luogo dove vengono radunati coloro che sono guariti e che devono seguire il periodo di quarantene e gli dice che se Lucia non dovesse essere lì di cercarla nel reparto delle donne e di non farsi notare troppo e inoltre deve essere pronto a qualsiasi situazione.
Renzo al pensiero che la sua amata sia morta, subito pensa di vendicarsi di don Rodrigo, se non fosse già morto di peste. A quel punto padre Cristoforo torna con il vigore di una volta e lo rimprovera amaramente e gli dice che la sua non sarebbe stata giustizia ma vendetta, che solo Dio può giudicare e gli dice di guardarsi intorno per ricordargli la vera sofferenza quale sia. Inoltre gli dice che Lucia sicuramente sarà morta perchè Dio non l’avrebbe lasciata ad un uomo sciagurato come lui. Frate Cristoforo quindi decide di andarsene perchè c’è tanta povera gente che ha bisogno di lui e non vuole più perdere tempo con una persona come Renzo.
Dopo queste dure parole il giovane gli dice che è pronto a perdonare don Rodrigo e per fargli comprendere la sua sincerità gli dice che se si trovasse di fronte all’uomo pregherebbe Dio per dargli la pazienza e toccare il cuore del signorotto. A quel punto il frate gli afferra la mano e lo conduce con se per mostrargli com’è diventato l’oggetto del suo odio.
Lo porta in una capanna vicina e lì sdraiato su una specie di materasso vi è un uomo avvolto da un lenzuolo con una coppa signorile e subito capisce che è don Rodrigo, all’inizio si ritrae ma il frate gli stringe la mano per non farlo allontanare. L’uomo sembra morto ma degli spasmi lo fanno ricredere. Il frate gli racconta che è lì da quattro giorno e forse la sua preghiera servirà per fargli raggiungere la salvezza.
Il padre e Renzo pregano per l’uomo. Dopo un po’ si sentono i rintocchi della campana e significa che c’è il raduno di coloro che sono guariti. Padre Cristoforo lo lascia andare dicendogli di essere pronto a qualsiasi evenienza.