Sempre più persone potevano partecipare alla vita politica quindi ciò portò alla nascita dei partiti di massa che avevano la caratteristica di avere un’ideologia precisa sulla quale si basava il programma del partito, avevano sedi stabili con funzionari pagati dal partito, erano inoltre presenti su tutto il territorio nazionale.

Chi era inscritto ad un partito frequentavano le sedi anche per svolgere attività creative. Spesso i partiti erano collegati ai sindacati che si occupavano di difendere i diritti dei lavoratori.

Il primo vero partito di massa sorto in Europa fu il Partito socialdemocratico tedesco fondato nel 1875 con l’obiettivo di creare una società in cui i lavoratori non sarebbero più stati sfruttati e avrebbero loro stessi controllato il potere politico della società. I partiti socialisti poi si diffusero ovunque. Questi erano per l’uguaglianza sociale cioè una società in cui tutti avessero uguali ricchezze.

In Italia sorse il Partito socialista italiano nel 1892 per opera di Filippo Turati. Il nuovo partito era per un graduale miglioramento delle condizioni di vita degli operai da raggiungere con riforme e grazie ai sindacati.

In contrapposizione con il partito socialista sorse un partito cattolico. La chiesa all’inizio non era favorevole alla partecipazione dei fedeli alla vita politica ma la diffusione dei partiti socialisti le fece cambiare idea . Fu papa Leone XIII con l’enciclica Rerum novarum nel 1891 a condannare il socialismo e il capitalismo e a stabilire i principi del nuovo partito. Lo scopo dei cattolici era introdurre riforme per migliorare le condizioni delle classi più povere.

Un altro partito che si affermò era quello nazionalista che mettevano la nazione davanti a tutto, quindi i diritti degli individui venivano dopo la necessità della nazione

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