Circa settemila anni fa gli uomini si accorsero che alcune pietre, se venivano scaldate prima fondevano (cioè si scioglievano) e, una volta raffreddate, tornavano solide. Avevano scoperto i metalli.

I metalli una volta fusi potevano assumere diverse forme che mantenevano una volta raffreddati.

Quindi incominciarono a preparare degli stampi con delle forme specifiche, fondevano il metallo in forni speciali, il metallo fuso lo ponevano nello stampo e una volta raffreddato e quindi solidificato, rompevano lo stampo per ottenere l’oggetto desiderato.

  

Oro, rame e bronzo

I primi metalli usati dall’uomo furono l’oro e il rame. Erano metalli facili da lavorare.

Con il rame producevano gioielli ma anche lame, asce e vasi. Gli oggetti in rame non erano molto resistenti quindi provarono a mescolare il rame  allo stagno formando una lega molto più resistente che si chiama bronzo.

Con il bronzo costruivano le armi che erano molto più resistenti e duravano nel tempo.

Il ferro

Solo dopo alcuni millenni, gli uomini impararono ad estrarre il ferro, un metallo che fonde ( diventa liquido)  ad altissime temperature. Con il ferro si costruivano armi indistruttibili, quindi, i popoli che lo sapevano estrarre erano molto forti in guerra. Visto che i metalli pian piano andarono a sostituire la pietra nella costruzione degli oggetti, gli archeologi hanno chiamato l’ultimo periodo della Preistoria Età dei metalli che a sua volta è stata divisa in Età del rame, Età del bronzo ed Età del ferro.

 

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