Gli Appennini attraversano l’Italia per ben 1 350 chilometri da nord a sud. Le loro cime hanno forme arrotondate e sono meno elevate di quelle alpine (solo il vulcano Etna supera i 3 000 m) ; le rocce di cui sono composti, infatti, non sono molto compatte e nel tempo sono state fortemente erose dalla pioggia, dal vento e dalla neve. In alcune zone le pioggia scavano nel terreno argilloso dei solchi che con il tempo si allargano fino a diventare profondi canali: calanchi. Nel sud, l’acqua penetrando nel terreno calcareo, talvolta crea voragini profonde anche cento metri: le gravine.

Gli Appennini si estendono dal passo di Cadibona alla punta della Calabria, poi proseguono in Sicilia formando l’Appennino Siculo.

Anche la catena appenninica è divisa in tre parti: Appennini Settentrionali, Centrali e Meridionali.

Flora e fauna

La vegetazione dell’Appennino non solo è influenzata dall’altitudine ( altezza dal livello del mare), ma anche dalla latitudine. A nord, fra i 600 e gli 800 metri s’incontrano boschi di latifogli mentre più in alto crescono abeti e pini. Verso sud prevalgono piante adatte a climi più caldi: pini marittimi, oleandri e ginestre.

Nei boschi vivono lupi, volpi, martore; nelle zone più elevate camosci, daini, caprioli, falchi e aquile reali.

Ci sono alcuni animali degli Appennini che sono protetti : l‘orso bruno e i grifoni.

 

Risorse e attività sugli Appennini

Il paesaggio appenninico è caratterizzato da una minore disponibilità d’acqua che dipende in gran parte dalle precipitazioni più che dai fiumi.

L’uomo si è quindi insediato nelle zone più a valle, verso le colline e le conche pianeggianti, dove si è sviluppata l’agricoltura. Si coltivano viti, ulivi, ortaggi e frutta.

Attività tradizionale è l‘allevamento ovino e caprino: pecore e capre.

La presenza di molti parchi naturali è una preziosa risorsa per il turismo.

 

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