Gli aggettivi possessivi specificano il possesso quindi a chi appartiene la cosa, l’animale o la persona espressi dal nome; sono sei e concordano nel genere e nel numero con il nome di riferimento.
Il mio cane e la tua gatta vanno d’accordo.
Gli aggettivi possessivi di terza persona suo, sua, suoi, sue si usano quando il poissessore è uno solo.
Il suo quaderno (di lui o di lei)/la sua vestaglia (di lui o di lei)
Quando ci si riferisce a due o più possessori, si usa l’aggettivo invariabile loro.
il loro quaderno ( di lui e di lei, di essi) /la loro vestaglia ( di lui e di lei, di essi)
Nella lingua italiana si usano, inoltre due aggettivi possessivi:
- proprio ( propria, propri, proprie) equivale al possessivo di terza persona singolare suo e terza plurale loro. Può essere usato solo se riferito al soggetto; esso si usa obbligatoriamente per evitare ambiguità; Carlo mi ha prestato il proprio cellulare. Andrea ha fatto con Enrico un giro nella propria auto (di Andrea)
- altrui ( è invariabile e significa degli altri).
L’aggettivo possessivo prende l’articolo davanti ai nomi di parentela plurali e a quelli più affettuosi.
L’aggettivo possessivo in genere precede il nome, però lo segue:
- quando si vuol dare particolare rilievo al concetto di possesso.
Questo è un problema tuo e tu dovrai risolverlo.
- nelle esclamazioni.
Che piacere vedervi, signori miei!
- in espressioni particolari come da parte mia, per conto vostro, bontà sua, di testa sua, a piacer vostro ecc.
E’ molto cocciuto, vuol sempre fare di testa sua.