Nel capitolo XXXVI Renzo si reca alla processione per i guariti alla ricerca di Lucia, in pensiero per lei ma anche per le sorti del suo persecutore, don Rodrigo. Si avvicina alla cappella dove padre Felice fa la sua predica che il giovane ascolta solo la parte finale essendo intento a cercare la sua amata.
Frate Felice è stato realmente un grande protagonista dell’opera sanitaria svolta nel lazzaretto, e per il suo discorso Manzoni ha attinto dalle testimonianze dell’epoca. Le parole rivolte ai pochi guariti, sono parole di speranza e di fede. Li esorta a riconoscere questo privilegio ricevuto da Dio e quindi di vivere all’insegna di un sentimento di carità. La speranza è che da tutto quel dolore ne esca un’umanità migliore. Le parole del frate non fanno che confermare l’ammirazione dell’autore nei confronti dell’ordine dei cappuccini, cosa già messa in risalto nei capitoli precedenti.
Renzo ha ascoltato la predica con commozione quasi come se fosse anche lui uno dei guariti, intanto ha la possibilità di guardare con attenzione le persone che sfilano in maniera lenta, ma di Lucia non c’è traccia.
Quindi Renzo si dirige al reparto dove sono presenti le donne, e trova per terra un campanello che portano i sanitari, quindi lo prende e se lo mette al piede per confondersi con gli altri, ma non è una buona idea perchè gli viene dato un incarico da un sanitario che lo aveva scambiato per un monatto. Quindi si nasconde in un luogo appartato per togliersi il campanello e sente una voce familiare, cioè quella di Lucia. Gli manca il respiro, le si avvicina tremante, i due si salutano scambiandosi brevi parole. Poi la giovane gli chiede perchè è venuta a cercarla vista la sua promessa e lui fa di tutto per dissuaderla, le chiede anche dei suoi sentimenti e lei gli risponde che lui non ha cuore perchè così la fa solo soffrire. Gli chiede solo di andare via e di dire alla madre che lei sta bene e che ha trovato una brava donna che le fa da madre.
Il giovane poi la informa che anche padre Cristoforo si trova al lazzaretto e di aver visto anche don Rodrigo malato di peste che lui ha perdonato e che si potrebbe salvare se loro pregassero per la sua anima. Renzo vuole andare a cercare fra Cristoforo e raccontargli del voto per avere il suo aiuto.
Intanto Lucia prega la vergine che le faccia superare questa difficile situazione e allontanatosi Renzo scoppia in un pianto dirotto vicini alla donna ormai diventata sua amica, cioè una ricca mercantessa che aveva perso marito e figli e che con piacere avrebbe accolta con se Lucia, una volta uscite dal lazzaretto.
Renzo ritrova frate Cristoforo, gli racconta tutto e lo porta da Lucia. I due si ritrovano e si salutano affettuosamente e subito porta Lucia in disparte e arriva al nocciolo della questione. Le dice che il suo voto di castità contrastava con quello di matrimonio fatto in precedenza a Renzo. Le dice che lui aveva i poteri religiosi per poter sciogliere il suo voto, se veramente solo quello fosse il vincolo per il matrimonio. Lucia gli risponde che i suoi sentimenti sono immutati, la fanciulla però è ancora incerta ma il frate le dice che loro erano destinati ad essere uniti in matrimonio. Invita Renzo ad avvicinarsi e recita la formula con cui scioglie il voto.
Fa una breve predica ai due giovani dicendogli di crescere degli eventuali figli nella carità e nell’amore di Dio, inoltre gli dice di pregare per don Rodrigo, e gli da una scatola con all’interno il pane del perdono, avuto tre anni prima dal fratello dell’ uomo che aveva ucciso e lo dona ai due giovani dicendogli di conservarlo gelosamente e di mostrarlo un giorno ai loro figli.
Il frate chiede a Lucia quali siano le sue intenzioni una volta uscita dal lazzaretto, a quel punto interviene la mercantessa che dice che lei avrebbe riportato la fanciulla dalla madre e le avrebbe donato il corredo visto che disponeva di tante cose che non le sarebbero più servite. I due promessi sposi si salutano perchè Renzo sarebbe ritornato a Lecco e lo vuole fare il più presto possibile, nonostante si stia preparando un grande temporale. Renzo e il frate si salutano per l’ultima volta.