Il capitolo XXX dei Promessi sposi inizia con don Abbondio, Agnese e Perpetua che si dirigono al castello con il calesse che gli è stato procurato dal sarto. Durante il tragitto don Abbondio, come è il suo solito, si lamenta, anche perchè pensa che al castello, dove è rifugiata tanta gente, i mercenari sarebbero giunti per prendere quanto più bottino è possibile, ma Perpetua cerca di tranquillizzarlo.
Arrivati ai piedi del castello don Abbondio avverte una certa paura e Agnese sta male al pensiero di quello che aveva dovuto subire la figlia. A protezione ci sono delle guardie e dopo un po’ gli va incontro l’Innominato che riconosce e saluta don Abbondio e fa la conoscenza delle due donne, mostrandosi particolarmente gentile con Agnese, visto quello che aveva fatto subire alla figlia.
L’Innominato accompagna le donne nell’ala posteriore destinata a loro, mente gli uomini sono collocati in quella anteriore dove c’è una zona destinata anche agli ecclesiastici.
Nel castello la vita scorre tranquilla, sia perchè le persone presenti sono pacifiche, sia perchè c’è anche un controllo interno. Nel castello restano circa ventitre, ventiquattro giorni, periodo nel quale le due donne si danno da fare ad aiutare nelle faccende, mentre don Abbondio si abbandona a non fare.
La situazione all’interno del castello è comunque stata, per il tempo della loro permanenza, abbastanza tranquilla grazie all’Innominato che insieme al suo piccolo esercito metteva in fuga le truppe che si avvicinavano, anche nei paesi vicini.
Quando la situazione si è calmata, l’Innominato prepara una carrozza per accompagnare i signori e dona ad Agnese della biancheria e del denaro per riparare i guasti che troverà a casa sua a seguito del passaggio dei tedeschi. Inoltre, le dice di ringraziare ancora Lucia per le preghiere che sicuramente starà facendo per la sua anima.
Prima di giungere al loro paese fanno una sosta dal sarto per salutare lui e la sua famiglia. Si rimettono in viaggio e per le strade si vedono i segni di devastazione lasciati dai mercenari. Arrivati al loro paese la situazione non è migliore ed Agnese subito si mette all’opera per mettere in ordine la sua casa e si rincuora ad avere la biancheria e il denaro donati dall’Innominato.
Don Abbondio e Perpetua trovano uno spettacolo non migliore, purtroppo oltre alla devastazione interna nell’orto si sono rubati le cose di valore che Perpetua aveva nascosto.
La donna sparlando in giro tra la gente del paese scopre che alcuni oggetti sono stati rubati proprio da dei compaesani e quindi incita il curato a farseli restituire ma lui non vuole avere nulla a che fare con questi prepotenti.
La preoccupazione per i Lanzichenecchi è quasi passata, ma purtroppo un nuovo problema è presente all’orizzonte, la peste.