La Rivoluzione industriale portò numerosi cambiamenti anche dal punto di vista sociale e umano , con la nascita dei macchinari e di conseguenza delle industrie si definirono due nuove classi sociali ossia la borghesia industriale e il proletariato.
La borghesia era una classe sociale sempre esistita in Inghilterra , però adesso si era specializzata nel settore imprenditoriale, era diventata una classe di imprenditori che investivano i loro capitali per acquistare fabbriche e capitali, e dirigevano spesso il funzionamento e il mantenimento delle fabbriche.
L’altra classe sociale che nacque in questo periodo fu quella del proletariato , cioè la classe operaia. La nascita della fabbriche aveva consentito lo spostamento di numerosi contadini dalle campagne si erano spostati in città in cerca di lavoro , questo perché in campagna, con le recinzioni delle terre, da parte dei grandi proprietari terrieri, non vi era una grande possibilità di lavorare la terra.
Gli operai lavoravano senza sosta e pur di avere un posto di lavoro, accettavano orari estenuanti, infatti la giornata lavorativa durava quindici ore, avveniva in pessime condizioni igienico sanitarie e seguiva ritmi di lavoro durissimi che portavano spesso a incidenti sul lavoro.
I salari erano bassi e quelli più sfruttati erano donne e bambini, questi ultimi venivano presi dagli orfanotrofi già all’ età di sei o sette anni per lavorare incessantemente nelle fabbriche dove talvolta venivano incatenati alle macchine per evitare che potessero fuggire.
Il lavoro ormai si basava sulla legge della domanda e dell’ offerta, in quanto il prezzo dei prodotti dipendeva dalla richiesta dei consumatori, se la domanda superava l’ offerta i prezzi salivano, se al contrario la domanda era inferiore all’ offerta i prezzi scendevano.
Con l ‘arrivo delle nuove macchine era cambiata l’ organizzazione del lavoro, il lavoratore non realizzava interamente un prodotto ma era specializzato solo in una delle fasi di lavorazione di quel prodotto, ad ogni operaio era affidata una macchina e gli operai dovevano adeguarsi al ritmo delle macchine.
L’industrializzazione comportò una riduzione notevole dei lavori manuali e finì per diminuire tantissimo il lavoro e l’ importanza dell’ artigiano.
Questo fu un periodo di grandi cambiamenti, che portò ad un atteggiamento più positivo e ottimista nei confronti della vita , le persone erano affascinate dal progresso , avevano fiducia nella scienza , d’ altro canto le fabbriche e i macchinari portarono anche a conseguenze negative come l’ inquinamento e la diminuzione delle risorse , inoltre in questo contesto solo la classe sociale borghese potè trarre beneficio arricchendosi notevolmente, mentre i lavoratori che rappresentavano la maggior parte del popolo erano sottopagati e privi di ogni diritto.
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