discorso diretto e indiretto
dal discorso diretto al discorso indiretto

La cosa che si nota che nel passaggio dalla forma diretta a quella indiretta, il significato rimane uguale, ma avvengono numerosi cambiamenti:

  •  è eliminata la tipica punteggiatura del discorso diretto;
  • sono cambiate o aggiunte alcune parole o frasi: ad esempio, sicuro viene trasformato nella frase sicuramente ne sarebebe uscito;
  • Sono cambiati i soggetti grammaticali dei verbi: dalla 1° alla 2° persona singolare del dialogo (es. potrò uscirne, devi  desiderarlo), alla 3° persona (es. dovevo desiderarlo);
  • le frasi indipendenti sono trasformate in frasi subordinate oggettive (es. il leone gli rispose che ciò era sicuramente possibile) e interrogative indirette ( es. se sarebbe potuto uscirne o come avrebbe trovato);
  • sono cambiati i tempi e i modi verbali: il tempo presente (es. non è facile, ti può guidare) e il futuro indicativo (es. potrò uscirne, come troverò ) utilizzati nel dialogo, dunque nel discorso diretto, sono sostituiti rispettivamente dall’imperfetto indicativo ( non era facile, poteva guidarlo, doveva desiderarlo) e dal condizionale passato ( sarebbe potuto uscirne, avrebbe trovato).

In pratica possiamo dedurre che per passare dal discorso diretto a quello indiretto bisogna modificare il verbo, il pronome, l‘aggettivo e in qualche caso l’avverbio.

    

Il presente indicativo diventa per lo più imperfetto.

Anna ha detto: “Io sono stanca”. → Anna ha detto che era stanca.

Il futuro diventa condizionale passato.

Paolo promise: “Studierò di più”. → Paolo promise che avrebbe studiato di più.

Il passato remoto e il passato prossimo diventano trapassato prossimo.

L’imputato dichiarò: ” Io non ho commesso nessun reato”. → L’imputato dichiarò che lui non aveva commesso alcun reato.

L‘imperativo diventa congiuntivo imperfetto oppure infinito presente.

La madre raccomandò ai ragazzi :” Non fate tardi”. → La madre raccomandò ai ragazzi che non facessero tardi. oppure La madre raccomandò ai ragazzi di non fare tardi.

I pronomi personali di prima e seconda persona (io, tu, noi, voi) diventano pronomi di terza persona.

I ragazzi dissero: ” Noi aiuteremo Vincenzo”. → I ragazzi dissero che loro avrebbero aiutato Vincenzo.

Anche i pronomi personali complemento di prima e seconda persona diventano pronomi di terza persona.

Anna disse: “Non vi ho visti“. → Anna disse che non li aveva visti.

  • Laggettivo e il pronome possessivo

Gli aggettivi e i pronomi di prima e seconda persona diventano aggettivi di terza persona.

Ugo disse: Mio padre lavora di notte.” → Ugo disse che suo padre lavorava di notte.

Gli avverbi di modo e di quantità rimangono invariati. Quelli che cambiano sono alcuni avverbi di luogo e di tempo.

qui, qua = lì, là          ieri= il giorno prima                ora= allora, poco fa

oggi = quel giorno            domani = il giorno dopo (o l’indomani)

Paola disse: ” Arriverò domani“. → Paola disse che sarebbe arrivata l‘indomani.

 

Programma grammatica terza media