Con la caduta di Bisanzio nel 1453 in mano ai Turchi, si interruppero tutte le vie di comunicazione tra l’Europa e l’Oriente, ciò portò tutte le potenze economiche europee a trovare nuovi sbocchi per raggiungere l’Oriente che era il luogo da dove l’Europa importava merci di grande valore come oro spezie e tessuti.
Una via alternativa a quella terrestre fu quella marittima grazie alla quale fu possibile compiere anche viaggi di esplorazione e avere un’idea più precisa della terra e prendere coscienza dell’esistenza di terre fino ad allora sconosciute.
Tali viaggi furono resi possibili dai progressi delle conoscenze matematiche e astronomiche e dallo sviluppo di costruzioni navali sempre più grandi e robuste.
Le navi di nuova costruzione erano le caracche e caravelle ,queste erano dotate di un ponte, erano lunghe fino a 40m e avevano una stiva capiente per poter contenere merci e rifornimento per l’equipaggio; le grandi vele quadrate permetteva alle navi di avere spinte efficaci con il vento in poppa e si potevano seguire rotte che permettevano di coprire le grandi distanze più rapidamente.
L’avvio dei primi grandi viaggi fu consentito anche dal miglioramento degli strumenti di navigazione come la bussola e l’astrolabio.
La bussola ,inventata probabilmente dai cinesi, inizialmente era dotata di un semplice ago calamitato infilato in un sughero che galleggiava nell’acqua di un vaso, l’ago era influenzato dalle oscillazioni del mare e naturalmente non poteva essere utilizzata con il mare agitato.
Nel XIV secolo invece furono proprio gli italiani a perfezionarla, fissando l’ago magnetico su un perno per permettergli di ruotare su un piano orizzontale circolare graduato da 0 – 360 gradi ,successivamente sul piano fu disegnata anche la rosa dei venti e il tutto inserito in una scatola di legno di bosso da cui il nome bussola.
L’astrolabio invece fu inventato dai greci e perfezionato dagli arabi, consentiva di stabilire le coordinate di un luogo, in base all’ora del giorno e all’altezza delle costellazioni all’orizzonte.
Anche le carte nautiche furono perfezionate, e a queste si aggiunsero i portolani, ossia libri illustrati di navigazione.
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