La forma riflessiva impropria e divisa in altre , in cui le particelle pronominali hanno una funzione diversa e l’azione compiuta dal soggetto non sempre si riflette direttamente sul soggetto stesso. Queste sono:
- la forma riflessiva apparente→ l’azione non si riflette su chi la compie, ma passa direttamente sul complemento oggetto come avviene nella forma attiva, e le particelle svolgono la funzione di complemento di termine: ( a me, a te ecc.).
Io mi lavo le mani. → Io lavo le mani a me.
Perchè ti sei tagliato i baffi? → Perchè hai tagliato i baffi a te?
- la forma riflessiva reciproca → l’azione si sdoppia in due azioni diverse che avvengono al medesimo tempo e ha il significato di ” reciprocamente”, “l’un l’altro”.
Noi ci amiamo.→ Io amo te, tu ami me.
I ragazzi si lanciavano la palla. → I ragazzi lanciavano la palla l’un l’altro.
Figlie mie, aiutatevi sempre. → Aiutatevi reciprocamente.
- la forma riflessiva pronominale → è quella in cui la particella fa parte integrante del verbo stesso, senza trasmettere a esso un valore riflessivo, quindi non si può coniugare senza di essa. Ciò accade con alcuni verbi intransitivi.
Egli si addormenta. (significa egli cade addormentata)
Noi ci arrendiamo. ( significa noi ci consegniamo al nemico)
Io mi vergogno. (significa io provo vergogna)
Per esempio il verbo pentire in italiano non esiste, esiste solo pentirsi, dove la particella pronominale è parte integrante del verbo. Altri esempi sono: accorgersi, allearsi, adirarsi, arrabbiarsi, ammalarsi, annoiarsi, addentrarsi, arrampicarsi, imbattersi, impadronirsi, meravigliarsi, fidarsi, vergognarsi ecc.
Vedi esercizi sulla forma riflessiva
Vedi le funzioni della particella si