Romani antiqui, superstitione sua, Fortunam deam magna cum pietate colebant et ei (= a lei) multa pretiosaque altaria dicabant. Sed a dea raro (avv.) divitiae bonaque hominibus parabantur, fere numquam beata vita. Si iustitiam perseverantiamque diligimus, non invocare Fortunam debemus, sed industriam et sollertiam nostram. Fortuna enim caeca est: iustitiam ignorat et misericordiae non obtemperat; saepe inimicitiarum livorisque causa est. Iure (avv.),propter deae inconstantiam, a multis Fortuna contemnitur.

TRADUZIONE

Gli antichi Romani, per la loro superstizione, veneravano con grande devozione la dea Fortuna e a lei dedicavano molti e preziosi altari. Ma dalla dea raramente erano procurati agli uomini ricchezza ed averi e quasi mai una vita felice. Se preferiamo la giustizia e la perseveranza, non dobbiamo invocare Fortuna, ma la nostra operosità e solerzia. Fortuna infatti è cieca: ignora la giustizia e non obbedisce alla misericordia; spesso è causa di odi e rancori. Giustamente la Fortuna è disprezzata da molti a causa dell’incostanza della dea.

colebant = indicativo imperfetto da colo, colis, colui, cultum, colĕre

ei = pronome determinativo da is, ea, id

dicabant = indicativo imperfetto da dico, dicas, dicavi, dicatum, dicāre

divitiae= particolarità della prima declinazione, pluralia tantum da divitiae, arum= ricchezza

parabantur = indicativo imperfetto passivo da paro, paras, paravi, paratum, parāre

diligimus= indicativo presente da  diligo, diligis, dilexi, dilectŭm, diligĕre

invocare = infinito presente da  invoco, invocas, invocavi, invocatum, invocāre

debemus = indicativo presente da debeo, debes, debui, debitum, debēre

est= indicativo presente da sum, es, fui, esse

ignorat = indicativo presente da ignoro, ignoras, ignoravi, ignoratum, ignorāre

obtemperat= indicativo presente da  obtempero, obtemperas, obtemperavi, obtemperatum, obtemperāre

contemnitur= indicativo presente passivo da contemno, contemnis, contempsi, contemptum, contemnĕre

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