Giuseppe Mazzini (1805-1872) fu , dopo i moti del 1820-21 e del 1830 -31, un grande protagonista della politica italiana.

Egli era un patriota con ideali democratici, che aspirava all’unità nazionale d’Italia ed era convinto che ciò si potesse realizzare solo con l’aiuto del popolo.

Nel 1834 fondò la Giovine Italia , una società segreta, formata soprattutto da giovani intellettuali che aveva un programma politico  ben preciso che consisteva nel rendere l’ Italia una repubblica indipendente dal dominio straniero, con capitale Roma.

Per ottenere ciò Mazzini era  fortemente convinto che occorreva dare un‘opportuna educazione al popolo per fargli comprendere e sostenere le lotte rivoluzionarie .

Alla Giovine Italia seguì La Giovine Europa per creare una confederazione di stati europei uniti dagli stessi obiettivi, tutti i tentativi insurrezionali guidati da Mazzini fallirono, una delle più famose insurrezioni fu quella guidata dai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera che sbarcarono in Calabria  con l’ intento di provocare un  insurrezione nel regno delle due Sicilie , ma l’ impresa fallì in quanto vennero scambiati per briganti e resi prigionieri per poi essere fucilati.

Il principale motivo del fallimento di Mazzini fu dovuto soprattutto  alla scarsa diffusione delle idee mazziniane tra il popolo che non si sentì realmente coinvolto nel suo progetto.

Oltre a Mazzini ci furono diversi intellettuali che cercarono di risolvere la situazione in Italia , tra questi ci fu Carlo Pisacane che voleva abolire la proprietà privata,  in seguito ci fu Vincenzo Gioberti che riteneva impossibile unificare tutta l’Itali; propose di formare una confederazione di stati, egli era un abate e il suo programma non prevedeva lotte rivoluzionarie ed ebbe ampio successo tra i cattolici ,sosteneva un federalismo papale , ossia la suddivisione dell’ Italia in più federazioni capeggiate dal papa.

Ci fu poi Carlo Cattaneo anch’egli sostenitore del federalismo ma contrariamente a Gioberti, propose una repubblica federale, l’Italia doveva essere divisa in confederazioni repubblicane autonome.

Tutti questi ideali trovarono scarsa diffusione tra il popolo italiano, perché erano idee intellettuali discusse soprattutto tra loro che non coinvolsero direttamente il popolo che restò indifferente a queste correnti di pensiero.

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