Giuseppe Tomasi Di Lampedusa nacque a Palermo nel 1896 da una famiglia aristocratica. Era Duca di Palermo e principe di Lampedusa. Viaggiò moltissimo imparando e perfezionando varie lingue. Quando aveva venti anni partecipò alla Prima guerra mondiale, fu fatto prigioniero ma riuscì a fuggire per poi ritornare in Italia dopo un lungo viaggio attraverso vari paesi europei.

Nel 1925 abbandonò la carriera militare poichè non condivideva gli ideali fascisti.

In uno dei suoi viaggi conobbe e sposò Alessandra Wolff-Stomersee, studiosa di psicoanalisi.

Durante la Seconda guerra mondiale poichè la sua casa fu bombardata, fu ospite di un cugino e proprio qui incontrò intellettuali come Montale, Bassani e Bellonci che contribuirono al suo futuro come scrittore.

Fra il 1955 e il 1956 scrisse in pochissimo tempo l’opera che lo ha reso famoso Il Gattopardo, purtroppo dopo la morte poichè si ammalò morendo nel 1957.

Dopo alcuni anni furono pubblicate altre sue opere come i Racconti, le Lezioni su Stendhal e Invito alle lettere francesi del Cinquecento.

    

La sua opera principale Il Gattopardo, è un affresco della spedizione garibaldina contro il Regno delle Due Sicilie . In quest’opera l’autore mette in risalto il fatto che con il tempo qualsiasi potere che si sussegue si nutre sempre d’ingiustizie. Si evince la delusione dell’autore, che d’altronde era l’opinione di un po’ tutti gli intellettuali del periodo del dopoguerra.

Il questo romanzo Tomasi Di Lampedusa, quindi, descrive l’unità d’Italia secondo la sua sensibilità moderna.

Il titolo del romanzo si rifà allo stemma della casata del protagonista, il Principe di Salina, dove è raffigurato un gattopardo.

Il romando parla proprio di questa famiglia aristocratica durante lo sbarco dei Mille , quindi nel 1860.

 

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