Nei Balcani si erano formati nuovi stati: Serbia, Romania,Bulgaria e Montenegro che erano sostenuti dal governo Russo.
Benchè la Russia avesse un territorio vastissimo e ricco di risorse naturali era debole ed arretrato. All’inizio del Novecento l’economia del paese era basato solo sull’agricoltura, infatti il processo d’industrializzazione era solo all’inizio. I contadini vivevano in estrema povertà, infatti solo nel 1861 era stata abolita la servitù della gleba, le condizioni migliori erano dei kulaki, ricchi contadini che possedevano grandi appezzamenti di terra. Solo dopo che fu incrementata la produzione di cereali, si cominciarono ad accumulare capitali e a permettere un processo d’industrializzazione.
Le industrie nacquero grazie anche ai finanziamenti della Francia e sorsero soprattutto intorno alle due città principale e cioè San Pietroburgo e Mosca, ci fu poi anche un grande sviluppo di ferrovie come la Transiberiana .
Per quanto riguarda il potere, esso era nelle mani di uno zar, infatti era una monarchia assoluta. Quando nel 1894 morì Alessandro III salì al trono il giovane Nicola II che essendo lui impreparato fu consigliato male e sottovalutò i fermenti rivoluzionari che fermentavano tra la popolazione.
L’impero austro-ungarico nacque perchè l’Austria cercava di estendere il proprio dominio sui Balcani e per questo veniva vista dalla Russia come un temibile nemico.
L’impero austriaco al suo interno era formato da una decina di nazionalità diverse e proprio per evitare ciò che era accaduto in Italia, cioè che gruppi nazionali si rendessero indipendenti, l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe si organizzò con il gruppo etnico più numeroso e cioè gli ungheresi formano così l’impero austro-ungarico. Ovviamente non erano molto sviluppati dal punto di vista industriale era un paese prevalentemente agricolo e con nessuna aspirazione alle conquiste coloniali.
Programma di Storia di terza media