Pur avendo in generale un clima temperato, l’Italia presenta delle differenze climatiche fra regione e regione. Tali differenze sono dovute:

  • alla forma allungata della penisola che determina forti differenze di latitudine;
  • all’azione mitigatrice del mare;
  • alla conformazione del suolo, in particolare in presenza di catene montuose o collinari, che modificano gli influssi esercitati dal mare o dalla latitudine.

In Italia si possono distinguere sei zone climatiche principali.

  1. La zona alpina, con inverni lunghi e freddi, estati brevi e fresche, e precipitazioni abbondanti soprattutto nevose.
  2. La zona padana, con clima continentale. Gli inverni sono freddi e le estati calde con piogge distribuite durante tutto l’anno, anche se piove con più abbondanza in primavera e in autunno.
  3. La zona appenninica, caratterizzata da forti differenze di temperatura durante l’anno e da precipitazioni soprattutto autunnali e invernali, anche nevose; data la sua notevole estensione in latitudine presenta forti differenze fra il nord, dove le temperature sono più basse e le precipitazioni più abbondanti, e il sud, dove le temperature sono più alte e le precipitazioni meno abbondanti.
  4. La zona tirrenica, interessa tutta la fascia costiera lambita dai mari Ligure e Tirreno che, proprio per l’azione mitigatrice esercitata dalle loro acque, rendono gli inverni poco rigidi e le estati meno afose. Piove poco e sono rare anche le nevicate.
  5. La zona adriatica, il mar Adriatico, più freddo e meno profondo del mar Tirreno, influenza in misura minore le coste. Le temperature sono dunque più basse nei mesi invernali rispetto alla regione tirrenica e le precipitazioni più scarse. In estate c’è maggiore siccità.
  6. La zona mediterranea ha inverni tiepidi e relativamente piovosi ed estati calde e secche a causa dell’influenza dell’anticiclone delle Azzorre.

 

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