Il complemento d’agente serve a indicare la persona (l’animale o la cosa personificata) da cui è compiuta l’azione espressa da un verbo di forma passiva. Risponde alla domanda da chi?
Il calciatore fu colpito alla gamba da un avversario.
Se tale azione è compiuta da una cosa o da un essere inanimato, il complemento è chiamato di causa efficiente. Risponde alla domanda da che cosa?
Il calciatore fu colpito alla testa da una pietra.
I due complementi sono introdotti dalla preposizione da semplice o articolata e dipendono da verbi passivi:
- complemento d’agente
Il gol è stato segnato dal centravanti;
Il centravanti è stato applaudito dai tifosi;
- complemento di causa efficiente
I tifosi sono stati resi felici dal gol;
I giocatori sono stati sommersi dall’urlo dei tifosi.
La particella pronominale ne può svolgere anche la funzione di complemento d’agente e di causa efficiente. Ad esempio, nella frase Gli spettatori hanno visto le parete di Enrico e ne sono rimasti stupiti, la particella ne è un complemento di causa efficiente (ne = dalle parate).
Per non confondere questi complementi con altri simili bisogna ricordare che, volgendo la frase da passiva in attiva, i complementi d’agente o di causa efficiente devono diventare il soggetto della nuova frase.
L’automobilista fu multato dal vigile. → Il vigile multò l’automobilista.
La casa è stata colpita da un fulmine. → Un fulmine ha colpito la casa.