I geografi suddividono i fiumi italiani in tre grandi gruppi.

  • I fiumi alpini nascono dalle Alpi; sono ricchi di acqua tutto l’anno, perchè alimentati, oltre che dalle precipitazioni, da nevai e ghiacciai. Molti sono affluenti del Po cioè che sfociano in esso; altri versano le loro acque nel Mar Adriatico: l’Adige, il Brenta, il Piave, il Tagliamento e l’Isonzo.
  • I fiumi appenninici nascono negli Appennini e spesso sono brevi; la loro portata d’acqua è elevata nelle stagioni piovose e ridotta nei periodi di siccità, si dice perciò che hanno carattere torrentizio. Fanno eccezione l‘Arno, che bagna Firenze, e il Tevere che attraversa Roma.
  • I fiumi delle isole sono brevi e poveri d’acqua.

Il Po

Il Po nasce dal Monviso, in Piemonte, a 2 000 metri di altitudine. Dopo un breve tratto montano e collinare, in cui ha l’aspetto e le caratteristiche di un torrente, giunge in pianura.

In pianura la velocità dell’acqua si riduce e il Po rallenta il suo corso. In Piemonte riceve le acque d’importanti affluenti, come la Dora Baltea, che ne arricchiscono la portata.

  

In Lombardia il Po incontra il Ticino e diventa navigabile anche per le grosse imbarcazioni. Il suo bacino idrografico (le regione geografica in cui scorrono tutte le acque che poi vanno a gettarsi nel fiume) è ormai ampio e comprende numerosi affluenti.

Dopo un viaggio di 652 chilometri il Po sfocia nel Mar Adriatico con un ampio delta a cinque rami. Alla foce, le acque del Po giungono lente e cariche di detriti, che formano isolotti e zone paludose. Per ridurre le acque stagnanti, negli anni sono stati realizzati notevoli lavori di bonifica.

Flora e fauna

Lungo le rive dei fiumi crescono giunchi, canne, salici, pioppi, dove trovano cibo e riparo molti uccelli. Nelle acque nuotano trote, tinche, carpe e lucci.

 

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