In Italia a seguito della varie guerre tra principati si formarono cinque stati regionali più importanti: la Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano, la Repubblica di Firenze, lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli.
Si può dire che l’Italia fosse divisa in due: le Signorie e gli stati del centro nord.
IL DUCATO DI MILANO
Milano alla fine del Duecento era una città molto ricca e fiorente. Divenne una Signoria ad opera del guelfo Martino Della Torre. Ben presto si verificò un’aspra lotta tra i Della Torre e i Visconti. I Visconti ebbero la meglio e il Signore di Milano divenne Gian Galeazzo Visconti che a conquistare il potere avvelenando alcuni cugini e uno zio. Egli fu molto abile, infatti riuscì ad attuare una politica di espansione ampliando i confini fino a Padova e a Perugia.
Dall’imperatore comprò il titolo di conte in modo da trasformare la Signoria in un Principato che si estendeva in buona parte della Lombardia e su piccole porzioni di Veneto, Emilia e Liguria.
Durante il suo principato Milano conobbe un periodo di grande splendore, infatti proprio di questo periodo sono opere come il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia.
Dopo la morte di Gian Galeazzo i suoi successori non riuscirono a mantenere territori così vasti quindi il ducato si ridusse nuovamente alla sola Lombardia.
Nel 1447 i Visconti si estinsero e il potere passo in mano ad un capitano di ventura Francesco Sforza che si era fatto conoscere per il suo valore e che aveva sposato la figlia dell’ultimo Visconti, acquistando la nomina di Duca.
LA REPUBBLICA VENEZIANA
Nel XIII secolo Venezia era uno dei più importanti centri commerciali del Mediterraneo. Il potere era nelle mani delle famiglie più influenti, quindi era retta da un’oligarchia e tra queste veniva eletto un doge che aveva poteri limitati dal Maggior consiglio che era un’assemblea di nobili.
Nel Trecento i Turchi resero più difficile i commerci con l’Oriente, quindi Venezia pensò di estendere i propri domini nell’entroterra , questo la portò a scontrarsi con le signorie vicine. Alla fine del XV secolo riuscì a creare uno Stato regionale che comprendeva il Veneto e il Trentino e parte della Lombardia. Nei documenti ufficiali assunse il nome di Serenissima repubblica.
FIRENZE
Durante il periodo dell’età comunale a Firenze ci furono violenti scontri tra guelfi e ghibellini, inoltre subi la rivolta dei Ciompi e fu soggetta alla peste nera. Dopo tutto ciò fu contesa tra diverse famiglie e tra queste ebbe la meglio la famiglia dei Medici, facoltosi commercianti voluti bene dal popolo che avevano accumulato ingenti ricchezze grazie ai commerci e alle attività bancarie.
Protagonista dell’ascesa dei medici fu Cosimo il Vecchio, egli fu furbo in quanto di fatto instaurò una signoria ma non assunse mai il titolo di Signore, fece eleggere una persona di sua fiducia che lui controllava.
Firenze raggiunse grande splendore soprattutto con Lorenzo dei Medici, detto il Magnifico, nipote di Cosimo. egli governò la città a partire dal 1469. Lui seguì l’esempio del nonno ma fece subire a Firenze una grande fioritura culturale essendo lui un’amante di qualsiasi forma d’arte. Infatti, egli accolse presso la sua corte architetti, pittori ecc. i quali contribuirono a rendere Firenze capitale europea della cultura umanistica.
LO STATO DELLA CHIESA
Gran parte dell’Italia centrale era occupata dallo Stato della Chiesa che comprendeva Lazio, Umbria, Marche tutta la Romagna e i territori emiliani di Bologna e Ferrara.
Questo Stato era guidato dal pontefice che si faceva aiutare nel governo dalla curia, formata da ecclesiastici e laici. Aveva le sue leggi (le costituzioni egidiane) e un proprio esercito.
In quel periodo il papa era molto interessato alle cose terrene si comportava come un vero sovrano. Si accerchiava di persone fidate e parenti.
IL REGNO DI NAPOLI
Il Meridione d’Italia all’inizio era diviso in due : gli Aragonesi avevano il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli in mano agli Angioini. Con la morte di re Roberto d’Angiò ci fu una crisi dinastica che si concluse con la conquista di Napoli nel 1442 da parte di Alfonso d’Aragona che cacciò gli Angioini e creò un unico grande regno che comprendeva anche Sicilia e Sardegna.
Anche sotto gli Aragonesi la nobiltà locale continuò a mantenere il proprio potere.