Molti verbi della lingua italiana seguono le forme delle coniugazioni regolari viste. Davvero speciali sono, invece, i verbi di avere ed essere. Pur avendo la desinenza in – ere, non seguono le regole della 2° coniugazione ma hanno una coniugazione propria.
presente | imperfetto | passato remoto | futuro semplice |
io sono | io ero | io fui | io sarò |
tu sei | tu eri | tu fosti | tu sarai |
egli è | egli era | egli fu | egli sarà |
noi siamo | noi eravamo | noi fummo | noi saremo |
voi siete | voi eravate | voi foste | voi sarete |
essi sono | essi erano | essi furono | essi saranno |
Il verbo essere non si usa per indicare azioni ma per esprimere:
modi di essere → Tu sei alta e magra. Marta sarà felice di rivederti.
esistere → Nell’aula c’era molto disordine. Ci sarà una festa.
stare, trovarsi → Io sono in palestra. I tuoi compagni erano in giardino.
appartenere → Questo libro è di Maria. Questo quadro fu del mio bisnonno.
ESSERE E L’ORTOGRAFIA
Le parole è ed e hanno un suono differente, ma anche una differente funzione.
E’ corrisponde alla terza persona singolare del tempo presente del modo indicativo del verbo essere e vuole sempre l’accento. ( La mamma è al lavoro).
E, invece, unisce due parti di una frase (cioè è una congiunzione) e non vuole mai l’accento. ( Mario e Giovanna giocano).
Importante ricordare che anche fu che è la terza persona singolare del passato remoto del modo indicativo del verbo essere, non vuole l’accento.
Un altro errore in cui si può incorrere è l’uso sbagliato di c’è e ce oppure c’era e cera.
Nel primo caso bisogna stare attenti al suono:
aperto → scriveremo c’è Sul tavolo c’e il bicchiere
chiuso → scriveremo ce
Invece cera è un nome, quindi è sempre preceduta da un articolo o un aggettivo. La mamma passa la cera.
La forma c’era, invece, comprende il verbo essere e quindi non è preceduta nè da un articolo, nè da un nome. C’era una volta una principessa.