I terremoti, detti anche sismi, sono delle vibrazioni della superficie terrestre che portano alla liberazione di grandi quantità di energia da masse rocciose situate a profondità tra i 10 e i 700 km.

Ogni anno sulla Terra si verificano circa un milione di terremoti, anche se molti di essi non vengono avvertiti.

Nei vari anni e grazie ai tanti studi fatti si è capito che i terremoti sono dovuti al fatto che lo strato superficiale della Terra è diviso in tanti blocchi che si muovono lentamente e che sono separati da delle fratture chiamate faglie. In prossimità di tali fratture le rocce sono soggette a una forte pressione e si deformano accumulando energia elastica, però ad un certo punto, superato un certo limite si spezzano e scorrono le une sulle altre. A questo punto l’energia accumulata si libera come onde sismiche che danno vita al terremoto. Quindi il 90% dei terremoti è di origine tettonica, cioè causato dal movimento delle placche, invece il restante 10% è di origine vulcanica.

Quando si parla di terremoti si sentirà sempre il termine ipocentro che è la zona all’interno della Terra in cui avviene la rottura e quindi ha origine il sisma. I terremoti si possono classificare in base alla profondità in superficiali, intermedi e profondi. Invece il punto della superficie posto sulla sua verticale si chiama epicentro, in genere e l’area in cui si registrano i maggiori terremoti.

Purtroppo non siamo in grado di impedire i terremoti e a volte non è neanche possibile prevederli in anticipo. Quindi l’unica cosa che si può fare è intervenire con costruzioni antisismiche e un adeguato servizio di protezione civile.

 

Programma di scienze della Terra delle superiori