Tra i rilievi del territorio italiano ce ne sono alcuni di origine vulcanica. Sono montagne nate da antichi vulcani ormai spenti. In Italia ci sono, però, anche vulcani attivi: il Vesuvio, in Campania, che ha eruzioni rare, ma violente; l’Etna, in Sicilia, che è in continua attività e i terreni che gli sono attorno sono molto fertili e favoriscono la coltivazione di agrumi, viti e ulivi; lo Stromboli, in Sicilia nelle isole Eolie, che in anni recenti si è risvegliato in modo preoccupante; infine Vulcano, sempre nelle Eolie, è formato dall’aggregazione di tre rilievi vulcanici di cui uno solo è attivo.

Com’è fatto un vulcano

Il vulcano si forma nel tempo intorno a una spaccatura della crosta terrestre dalla quale fuoriesce la lava, roccia fusa e incandescente che proviene dall’interno della Terra.

  1. Negli strati più profondi della Terra c’è il magma, roccia fusa caldissima. A volte il magma risale e si raccoglie in un bacino magmatico, una specie di grossa sacca che preme sotto la crosta terrestre.
  2. Esercitando una forte pressione, il magma percorre il camino centrale cercando una via d’uscita.
  3. Il camino centrale si trova nel cono vulcanico e termina con il cratere, un’apertura a forma d’imbuto da cui escono lava, vapore, gas, ceneri.
  4. Talvolta dal camino centrale si dirama un camino laterale: la lava lo percorre ed esce sul fianco del vulcano.

I movimenti del magma possono provocare terremoti e maremoti.

 

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