Quasi all’inizio del Cinquecento con la morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492 ha termine in Italia quel periodo di equilibrio e di pace a cui il signore di Firenze aveva contribuito.
Le varie città-stato ripresero a combattere, ma soprattutto approfittandosene della debolezza dell’Italia, il re francese Carlo VIII scese in Italia e non incontrò molti ostacoli. Da questo momento in poi l’Italia divenne terra di conquista da parte di Francia, Spagna ed Austria.
Alla fine dei vari scontri la Spagna ebbe la meglio su tutte, infatti il re spagnolo, Carlo V, venne incoronato imperatore e re d’Italia da papa Clemente VII.
Anche la chiesa e i vari pontefici che si susseguirono continuarono ad avere un ruolo politico e ad essere corrotti..
Firenze e Venezia ebbero un ruolo differente a causa della loro storia diversa, infatti la prima era ancora legata al suo passato glorioso e i cittadini erano legati allo stato e alla loro indipendenza. Quando furono cacciati i Medici si instaurò una Repubblica democratica. Dopo anni di peripezie e guerre a capo di Firenze tornarono nuovamene i Medici, conservarono il potere fino alla prima metà del Settecento.
La Repubblica di Venezia d’altro canto, resistendo riuscì a rimanere una città-stato indipendente pronta a battersi per difendersi anche dalla chiesa.
Il Cinquecento, dal punto di vista economico e sociale vide la città divenire il centro di tutto, quindi si assistette alla decadenza delle campagne.
Nelle città si concentrava: il clero, l’aristocrazia terriera, i mercanti, i banchieri, i lavoratori salariati o giornalieri che ormai erano numerosi.
L’economia cambiò molto anche grazie alle varie scoperte geografiche, sicuramente queste portarono ad un indebolimento economico dell’Italia per la nascita di nuove rotte commerciali. Sicuramente però le scoperte geografiche portarono in Europa nuovi prododdi come cacao, patate, tabacco, mais ecc.
La corte in Italia nel Cinquecento continuò a conservare il suo ruolo di centro di vita politica, ma anche culturale. Essa resta un luogo di costumi raffinati con regole comportamentali adeguate e precise.
Il signore aveva sempre il ruolo di mecenate, quindi nella sua corte si accerchiava dei migliori letterati ed artisti che vivevano alle sue dipendenze con uno stipendio e con la sua protezione assicurata. In cambio svolgevano ruoli all’interno della corte, ma soprattutto con le loro opere cercavano di dare prestigio al loro signore. Da un lato questo serviva agli artisti e ai letterati, però vivevano sempre in una situazione di precarietà , motivo per cui molti intellettuali decidevano di intraprendere la carriera religiosa che gli avrebbe garantito maggiore sicurezza.
Elemento importante nel Cinquecento fu la stampa che portò a una maggiore diffusione dell’istruzione grazie a una maggiore circolazione di sapere che cominciò a stimolare la lettura, che in un primo momento era prerogativa di cerchie ristrette e che pian piano si diffuse sepre di più. All’inizio era l’editore che imponeva i libri, pian piano cominciarono a capire che bisognava orientarsi sul gusto del pubblico.