Il Decameron è una raccolta di 100 novelle. Non ci sono giunte notizie precise sulla composizione dell’opera, essa fu scritta tra il 1348 e il 1353, e poichè nasce per dare una forma unitaria a una serie di narrazioni staccate tra di loro, alcune novelle sicuramente sono state scritte prima del 1348.
Inoltre Boccaccio, nonostante che negli ultimi anni di vita si dedicò ad opere umanistiche, comunque apportò molte modifiche al Decameron, l’ultima risale al 1370.
All’inizio del libro l’autore spiegà il perchè del titolo ” Decameron”, infatti comincia dicendo: “Comincia il libro chiamato Decameron cognominato (soprannominato) Galeotto, nel quale si contengono 100 novelle di dici dì (giorni) dette da 7 donne e da tre giovani uomini“. Quindi subito si capisce la struttura del libro e che Decameron significa “di dieci giornate” e deriva da un’espressione greca deka (dieci) ed emeron (giorni). Inoltre è soprannominato Galeotto perchè fa allusione al verso dantesco di Paolo e Francesca <<Galeotto fu il libro e chi lo scrisse>> (inferno, V, v 137); Galeotto nel ciclo arturiano era il personaggio che faceva da intermediario tra l’amante e la donna amata. Quindi allo stesso modo Boccaccio si vuole rivolgere alle donne che soffrono d’amore come afferma nel proemio.
Il Decameron è ambientato nel 1348, l’anno della “peste nera” che seminoò morte in tutta Europa.
Nell’introduzione alla prima giornata Boccaccio descrive i sintomi e gli effetti della malattia e spiega come la paura del contagio e della morte abbia portato Firenze a decadere socialmente e moralmente, tutti pensavano alla propria sopravvivenza.
A causa di questa situazione l’autore racconta che in quel periodo un gruppo di sette fanciulle e tre giovani di elevata condizione sociale, un martedì mattina del 1348, si incontrano nella Chiesa di Santa Maria Novella. Insieme “l’allegra brigata”, per evitare il contagio decidono di sfuggire alla peste e al degrado morale e sociale ritirandosi in campagna.
Qui i dieci giovani trascorrono il tempo in maniera spensierata tra banchetti, balli, giochi, ma per occupare le ore più calde del pomeriggio, Filomena ha un’idea, cioè quella che ogni giorno dovranno raccontare ognuno una novella. Quindi ogni giorno viene eletto un re o una regina a cui tocca decidere il tema che i narratori dovranno raccontare.
I giovani trascorrono fuori da Firenze due settimane. Se si escludono il venerdì e il sabato che erano destinati all’igiene personale , al riposo e alla preghiera, le giornate rimaste sono 10 quindi in tutto verranno narrate 100 novelloncessi e.
Solo a uno di essi, Dioneo, è concesso di non rispettare il tema generale, inoltre la prima e la nona giornata hanno un tema libero per tutti.
Ogni giornata è introdotta dalla descrizione di ciò che fa la brigata, senza che mai avvenga qualcosa al di fuori degli schemi.
Inoltre tra il racconto di una novella e l’altra si inseriscono i commenti degli ascoltatori e inoltre ogni giornata termina con una conclusione in cui è inserita una baciata, cantata a turno dai giovani.
Questi 10 giovani non hanno un carattere psicologico definito che li renda dei veri personaggi, l’unico che può definirsi tale è Dioneo.
I loro nomi sono per le donne: Fiammetta, Filomena, Emilia, Elissa, Lauretta, Neifle, Pampinea; per gli uomini: Dioneo, Filostrato, Panfilo. I nomi dei personaggi sia femminili che maschili richiamano o personaggi delle opere precedenti di Boccaccio (Fiammetta, Panfilo, Filostrato) o personaggi letterari (Lauretta di Petrarca e Dioneo di Virgilio o della mitologia dove con Dioneo allude alla dea Venere, figlia di Dione).
All’inizio di ogni giornata e di ogni novella c’è un titolo, più precisamente una rubrica che indica con chiarezza il tema prescelto per quel giorno, dando in anticipo al lettore un orientamento su quello che andrà a leggere, quindi scorrendo le rubriche il lettore può scegliere le novelle che più sono di suo gusto.
L’elenco degli argomenti così come sono esposti dall’autore sono:
- “Libero sia a ciascuno di quella materia ragionare che più gli sarà grado” . Quindi il tema è libero e la regina è Pampinea.
- “Sotto il reggimento di Filomena, si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia oltre la sua speranza riuscito a lieto fine.” Il tema sono i casi fortunati. La regina è Filomena.
- “Si ragiona, sotto il reggimento di Neifile, di chi alcuna cosa molto desiderata con industria acquistasse o la perduta recuperasse. Il tema è il potere dell’ingegno. La regina è Neifile.
- “Sotto il regimento di Filostrato, si ragiona di coloro li cui amori ebbero infelice fine” .Il tema trattato sono gli amori infelici. Il re è Filostrato.
- “Sotto il reggimento di Fiammetta, si ragiona di ciò che ad alcuno amante, dopo alcuni fieri e sventurati accidenti, felicemente avvenisse”. L’argomento sono gli amori felici o a lieto fine. La regina è Fiammetta.
- “Sotto il reggimento d’Elissa, si ragiona di chi , con alcun leggiadro motto, tentato, si riscotesse, o con pronta risposta o avvedimento fuggì perdita o pericolo o scorno.” L’argomento sono i motti di spirito e le risposte argute. La regina è Elissa.
- “Sotto il reggimento di Dioneo, si ragiona delle beffe le quali o per amore o per salvamento di loro le donne hanno già fatto a’ lor mariti, senza essi essersene avveduti o no”. L’argomento trattato sono le beffe delle mogli ai danni dei marito. Il re è Dioneo.
- “Sotto il reggimento di Lauretta, si ragiona di quelle beffe che tutto il giorno o donna ad uomo o uomo a donna o l’uno uomo all’altro si fanno”. L’argomento trattato sono altre beffe e inganni. La regina è Lauretta.
- “Sotto il reggimento d’Emilia, si ragiona, ciascuno secondo che gli piace e di quello che più gli aggrada”. L’argomento trattato è libero. La regina è Emilia.
- Sotto il reggimento di Panfilo, si ragiona di chi liberamente o vero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a’ fatti d’amore o d’altra cosa”. L’argomento trattato sono le storie di generosità e nobiltà d’animo. Il re è Panfilo.