Le parole pronunciate da una persona ( da un animale o cosa nelle favole) possono essere riferite in due modi: tramite il discorso diretto e tramite il discorso indiretto.
Il discorso diretto è quello che riporta le parole di chi parla, esattamente come sono state pronunciate , senza alcun intervento esterno. La volpe chiese alla cicogna: ” Vuoi venire a pranzo da me?”
Il discorso indiretto è quello che riporta in forma di racconto le parole pronunciate da qualcuno, cambiando la struttura del discorso. La volpe chiese alla cicogna se volesse andare a pranzo da lei.
L’USO DEL DISCORSO DIRETTO
Il discorso diretto si usa in tutti i testi in cui il personaggio dice qualcosa:
- nei racconti;
- nei discorsi;
- nelle preghiere;
- nelle battute di un film, di uno sceneggiato, di un fumetto ecc.
Nella scrittura, per evidenziare il discorso diretto, si ricorre a una precisa punteggiatura:
- i due puntini;
- le virgolette, poste in alto all’inizio e alla fine della battuta. Al loro posto si può mettere il trattino (-)
Il discorso diretto è introdotto da verbi quali dire, rispondere, gridare, esclamare ecc.
L’USO DEL DISCORSO INDIRETTO
Quando si riferiscono le parole pronunciate da altre persone si ricorre per lo più al discorso indiretto.
Il mister ha detto che domenica resterà in panchina.
Il discorso indiretto consente di sintetizzare le battute e di riferirle in maniera personale. Nei testi narrativi le due forme del discorso si alternano; in quello teatrale si fa, invece, uso quasi esclusivamente del discorso diretto.
Dal discorso diretto al discorso indiretto