Il grado comparativo dell’aggettivo serve per mettere a confronto tra loro due termini, in relazione a una qualità posseduta da entrambi oppure in relazione a qualità diverse di un unico termine.
A seconda del significato si riconoscono tre forme di comparativo:
Il comparativo di maggioranza lo si ha quando il primo elemento possiede le qualità in misura maggiore rispetto al secondo, l’aggettivo è preceduto dall’avverbio più. La pesca è più dolce della mela.
Il comparativo di uguaglianza lo si ha quando i due elementi possiedono la qualità nella stessa misura; l’aggettivo è seguito da avverbi (come e quanto). La pesca è dolce come l’albicocca.
Il comparativo di minoranza lo si ha quando il primo elemento possiede la qualità in misura inferiore rispetto al secondo termine di paragone; l’aggettivo è preceduto dall’avverbio meno. La pesca è meno dolce dell’albicocca.
Il secondo termine di paragone nel comparativo di maggioranza e di minoranza è introdotto dalla preposizione di, dalla congiunzione che o da locuzioni come rispetto a, in confronto a ecc.; nel comparativo di uguaglianza dagli avverbi come, quanto, al pari di.