Nella descrizione del paradiso Dante tiene conto della concezione tolemaica, quindi la terra sta ferma al centro dell’universo ed è circondata da due elementi, aria e fuoco. Superata la sfera del fuoco ha inizio il paradiso che è formato da 9 cieli e dall’empireo che è imobile ed è la sede di Dio.
Intorno a Dio vi ruotano 9 cori angelici, grazie al suo impulso, e le anime dei beati formano una candida rosa.
I primi 7 cieli prendono il nome dal pianeta contenuto in ciascuno di essi e cioè: luna, mercurio, venere, sole, marte, giove e saturno. L’XIII cielo è formato dalle stelle fisse e il IX è il cielo cristellino chiamato primo mobile.
Ogni cielo è controllato da un angelo, i quali sono divisi in gerarchie. Ogni gerarchia è formata da 3 cori; La 1° gerarchia è formata dai serafini, cherubini e troni;la 2° gerarchia da dominazioni, virtù, potestà; la 3° gerarchia da principati, arcangeli e angeli.
I 9 cori angelici ruotano intorno a Dio ad una velocità sempre più grande quanto più gli sono vicini. Il cerchio più grande è quello degli angeli e poichè è il più lontano, ruota più lentamente degli altri. Il cerchio più veloce è quello dei serafini perchè è il più piccolo e il più vicino a Dio.
Giunto all’empireo grazie a Beatrice, per raggiungere la beatitudine, quindi poter essere appagato dalla visione di Dio, la sua guida diviene san Bernardo che invoca la Vergine per ottenere il miracolo della visione di Dio.