Prima che l’Italia decidesse di entrare in guerra l’Austria in cambio della sua neutralità voleva concedere all’Italia il Trentino, ma il Governo spinto da forti pressioni esercitate dagli interventisti e dal re Vittorio Emanuele III, il quale credeva che una vittoria militare avrebbe aumentato la sua popolarità ,il 26 aprile 1915 concluse con la Gran Bretagna il patto di Londra con il quale si impegnava ad entrare in guerra al fianco dell’Intesa. In caso di vittoria l’Italia avrebbe ricevuto le terre che aveva perso in passato.
Il 24 maggio dello stesso anno l’Italia dichiarò guerra all’Impero austro-ungarico e l’anno successivo a quello tedesco.
L’Italia da subito si trovò impegnata in una guerra di posizione lungo il fiume Isonzo sotto il comando del generale Luigi Cadorna , ma in questa battaglia come in altre l’Italia subì numerose sconfitte e perdite umane.
Dopo un anno di guerra il popolo e le truppe erano sempre più sconfortati e purtroppo ci fu una grande disfatta nel novembre del 1917 a Caporetto. Dopo tale enorme sconfitta il generale Cadorna fu rimosso dal comando e sostituito da Armando Diaz.
Per supportare la guerra furono molti i sacrifici che il popolo dovette fare. L’agricoltura fu privata della forza lavoro e quindi la produzione era scarsa e oltretutto razionata. Quelli che avevano maggiori disponibilità di denaro non pativano la fame perchè si rivolgevano al mercato nero.
Programma di Storia di terza media