Il Kenya confina a nord con Etiopia e Sudan, a sud con la Tanzania, a ovest con l’Uganda mentre a est è bagnato dall’ oceano Indiano.
Il Paese è diviso a metà dalla Rift Valley, una profonda faglia terrestre. A ovest della faglia vi è un altopiano, a est vi sono vulcani spenti lungo la spaccatura.
Pur trovandosi all’equatore ha un clima vario grazie all’altitudine. La fascia costiera sull’Oceano Indiano è caratterizzata da resti della foresta pluviale ed ha un clima caldo umido. Sull’altopiano, invece il clima ha due stagioni secche (inverno ed estate) e due di pioggia (primavera ed autunno), più precisamente questa è la zona della savana; nelle regioni desertiche le temperature sono soffocanti con scarse precipitazioni.
La cima più elevata è il vulcano spento Kenya che si trova lungo la Rift Valley.
Il lago più importante è il lago Vittoria però è solo in parte nel territorio nazionale, infatti è in comune con l’Uganda e la Tanzania. Il fiume più importante è il Tana.
La popolazione è concentrata a sud e a ovest del Paese attorno alla capitale Nairobi che è una città nata alla fine dell’Ottocento come centro per gli operai che costruivano la ferrovia che doveva collegare Mombasa con l’interno, pian piano in poco tempo è diventata un polo industriale e culturale del Paese.
Nairobi però è caratterizzata da baraccopoli dove vivono milioni di persone e a poca distanza grattacieli e centri commerciali tipici dei paesi ricchi.
Il Kenya è una Repubblica.
Ovviamente le altre zone del Paese sono scarsamente abitate a causa dell’aridità del terreno.
I gruppi etnici presenti nel sono più di quaranta e sono soprattutto di origine bantu e nilotica, quelli principali sono i kikuyu, popolo sedentario e agricoltore, poi seguono i luhia, luo, kalenjin. Nelle grandi città vivono minoranze di bianchi, arabi e indo-pakistani.
Le lingue ufficiali sono lo swahili e l’inglese.
La religione più praticata è quella cristiana con una piccola percentuale di musulmani.
L’economia si poggia sull’agricoltura dove si produce soprattutto tè, caffè, fiori e frutta tropicale, canna da zucchero ecc. che vengono esportati, invece mais, frumento, manioca, sorgo e miglio vengono prodotti per il consumo interno.
Importante è anche l’allevamento di bovini e ovini. Purtroppo la produzione interna del paese non è tale da soddisfare l’intera popolazioni, quindi gran parte della popolazione soffre di malnutrizione.
Le industri più sviluppare sono quelle del settore agroalimentare, fertilizzanti e raffinazione di petrolio.
Il settore terziario è tra i più sviluppati dell’Africa soprattutto grazie al turismo. Infatti il Kenya è importante per i safari dove si possono osservare leoni, elefanti, leopardi, rinoceronti completamente liberi.