La Grecia è costituita da una penisola che si protende nel Mediterraneo e da centinaia di isole disseminate nel Mar Egeo. Il territorio è prevalentemente montuoso; per questo il paese non è adatto all’agricoltura, praticata solo nelle pianure difficilmente irrigabili per la scarsità d’acqua dei fiumi. Questa difficile conformazione geografica incise sullo sviluppo della civiltà greca.
Infatti:
- determinò il sorgere di tanti piccoli stati indipendenti, formati da una sola città e dal territorio immediatamente circostante;
- causò l’emigrazione verso le altre regioni affacciate sul Mediterraneo, fra cui la Magna Grecia;
- spinse molti Greci a dedicarsi all’artigianato, in particolare alla lavorazione del ferro.
Come i Fenici e i Micenei, anche i Greci divennero abilissimi commercianti e navigatori.
Gli studiosi affermano che la civiltà greca ebbe la sua origine dalla civiltà cretese e dalla civiltà micenea. Nel XII secolo a.C. , la Grecia fu invasa da popoli nomadi, tra i quali i Dori. Con l’arrivo di questa popolazione iniziò un periodo durante il quale gli antichi abitanti furono sottomessi ai nuovi abitanti che avevano tradizioni differenti. Ci vollero oltre quattro secoli affinché l’incontro delle due popolazioni portassero allo sviluppo della civiltà degli antichi greci.
La civiltà greca durò molti secoli, ma il suo massimo splendore lo raggiunse tra il VI e il IV secolo a.C.
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