In Italia la Riforma ebbe scarso successo in quanto il Cattolicesimo era ben radicato, ed era forte l’influenza pontificia anche per la vicinanza territoriale.
Il diffondersi comunque dei movimenti riformatori, rese necessario un intervento da parte della chiesa che si concluse in un concilio ecumenico ossia un’assemblea di tutti i vescovi ,che si svolse a Trento da qui il nome Concilio di Trento, indetto da Papa Paolo III nel 1545.
L’intento di questo concilio era di ricucire in qualche modo i rapporti con i protestanti ed affrontare la riorganizzazione della chiesa.
La riconciliazione si rese impossibile e il concilio continuò a lavorare contrastando in ogni modo le idee dei protestanti, per questo prese il nome di Controriforma.
I lavori del concilio durarono fino al 1563, periodo nel quale la chiesa si impegnò non solo a contrastare i protestanti ma soprattutto a ridare credibilità e fiducia alla chiesa, ci fu per questo una vera riforma cattolica
I punti fondamentali furono:
- Il principio del libero arbitrio, Dio lascia liberi gli uomini di agire nel bene e nel male;
- Utilità delle indulgenze;
- Le sacre scritture devono essere interpretate esclusivamente dalla chiesa;
- I sacramenti sono sette;
- Il papa è il capo della chiesa;
- Alle Madonna e ai Santi si deve venerazione;
Il concilio di Trento rinnovò anche l’organizzazione interna della chiesa, obbligando i vescovi e parroci a risiedere nella propria sede, per ricevere il sacerdozio occorrevano 25 anni di età e infine si ribadì il divieto di matrimonio per i sacerdoti.
Da questo momento la Chiesa divenne ancora più intransigente e istituì la Congregazione del Santo Uffizio che assumeva la direzione generale dei Tribunali dell’Inquisizione, questi tribunali ,che già esistevano, avevano il compito di trovare e condannare gli eretici, questi venivano obbligati a confessare con qualsiasi tipo di tortura poi venivano affidati allo stato che li condannava a morte. mettendoli al rogo o impiccandoli d’ avanti al popolo.
Fu in seguito pubblicato l’elenco dei libri proibiti, qui venivano elencati i testi che diffondevano pensieri pericolosi e gli stessi autori venivano condannati. Tra questi ricordiamo Giordano Bruno e Galileo Galilei.
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