Tra il 1915 e il 1916 ci furono solo tantissime vittime senza particolari spostamenti lungo il fronte. Gli eventi decisivi che avvennero nel 1917 furono la rivoluzione russa e la fine del regime zarista. E poi interi reparti dell’esercito russo si ammutinarono o disertavano e quindi il governo russo fu costretto a firmare l’armistizio con gli Imperi centrali chiamata la pace di Brest-Litovsk.

Il ritiro della Russia dal conflitto permise alla Germania di spostare le sue truppe verso il fronte italiano, così il 24 ottobre del 1917 gli austro-tedeschi sfondarono il fronte italiano a Caporetto e penetrarono fino al Piave facendo subire all’Italia una grave sconfitta.

La svolta decisiva fu l’entrata in guerra degli Stati Uniti che già nel 1915 aveva intenzione d’intervenire a seguito dell’affondamento del transatlantico inglese sul quale viaggiavano più di mille civili. Però la decisione fu presa a seguito del blocco navale britannico e la dichiarazione di una guerra sottomarina da parte dei tedeschi che non avrebbero lasciato in pace neanche le navi americane, inoltre in caso di perdita della Francia e della Gran Bretagna l’America avrebbe perso gli ingenti prestiti concessi . Per tutti questi motivi il presidente americano Thomas Woodrow Wilson decise di entrare in guerra a fianco dell’Intesa.

L’entrata in guerra degli americani mutò completamente gli equilibri militari tra i due schieramenti che ovviamente pendeva a favore dell’Intesa.

Gli Stati Uniti misero a disposizione soldati, armi e visto che la capacità produttiva dell’industria americana diede un grandissimo vantaggio sugli avversari.

Le truppe tedesche tentarono nel marzo del 1918 un’offensiva contro la Francia ma furono fermate. Nell’agosto dello stesso anno francesi, inglesi ed americani sfondarono il fronte occidentale e l’imperatore con la prospettiva di una sconfitta abdicò e il nuovo governo firmò l’armistizio l’11 novembre del 1918.

Anche sul fronte italiano dopo la sconfitta di Caporetto il comando dell’esercito fu affidato ad Armando Diaz che per migliorare l’animo dei soldati gli promise terre da coltivare al ritorno dal fronte. Sicuramente ciò portò a un umore migliore e l’esercito riuscì a resistere a un nuovo attacco austriaco e a sfondare le linee nemiche a Vittorio Veneto il 24 ottobre 1918 dopo tale sconfitta il governo austro-ungarico firmò un armistizio il 4 novembre del 1918.

La Prima guerra mondiale era finita.

Programma di Storia di terza media