I nomi, i pronomi e gli aggettivi si declinano attraverso sei casi, che servono ad indicare la funzione logica svolta all’interno della frase di un determinato termine.

In italiano siamo abituati a riconoscere la funzione logica delle parole dalla posizione che queste assumono all’interno della frase, o anche dalla preposizione da cui è introdotto.

I casi nella declinazione latina sono sei e hanno desinenze specifiche per ogni declinazione (sono cinque). Ciascuno dei casi latino corrisponde a un complemento in italiano.

  • Nominativo è il caso del soggetto ma anche dei suoi attributi, del complemento predicativo del soggetto e del nome del predicato.
  • Genitivo è il caso del complemento di specificazione, di appartenenza e dei loro attributi.
  • Dativo è il caso del complemento di termine e dei suoi attributi.
  • Accusativo è il caso del complemento oggetto e dei suoi attributi.
  • Vocativo è il caso del complemento di vocazione e dei suoi attributi.
  • Ablativo è il caso di moltissimi complementi come il complemento di mezzo, di causa efficiente.di tempo ecc.

Ovviamente quando si analizza una parola, nella frase bisogna tener conto del verbo se è al singolare o al plurale, della posizione della parola ecc. perchè in una frase ci potrebbero essere più termini che sembrerebbero essere soggetto, invece da uno studio più attento si capirà l’esatta analisi.

Si dicono casi diretti il nominativo, l’accusativo e il vocativo, cioè quei casi che esprimono con il verbo rapporti diretti, cioè non sono mediati da preposizioni.

Invece, il genitivo, il dativo e l’ablativo sono chiamati casi obliqui o indiretti perchè esprimono in italiano rapporti che in italiano vengono indicati con preposizioni. (di per il genitivo, a peri dativo ecc.)

 

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