Darwin contribuì tanto, con le proprie ricerche, allo studio dell’evoluzione però la sua teoria non dava le spiegazione su come avvenisse la trasmissione dei caratteri ereditari.
Solo successivamente si pensò che per studiare ciò si dovesse spostare l’attenzione dal singolo individuo alla popolazione, dove per popolazione si intende un gruppo di organismi della stessa specie capaci di riprodursi tra loro in un certo spazio e in un determinato periodo.
Quindi vengono considerati tutti gli alleli e tutti i geni presenti nei vari individui di una popolazione intera, e tutto ciò forma il pool genico.
Da qui è nata la genetica della popolazione dove gli scienziati studiano le differenti forme alleliche presenti in una popolazione e come esse si modifichino nel corso delle generazioni. Nelle popolazioni naturali gli alleli possono aumentare come diminuire, ovviamente se gli alleli presenti nel genotipo di un individuo sono favorevoli per la vita in quel determinato ambiente ciò gli darà maggiore probabilità di sopravvivere, ovviamente può accadere anche il contrario.
Il fatto che gli individui siano molto simili ai loro discendenti è dovuto al fatto che il DNA si duplica con molta precisione passando così alle cellule figlie ma ciò che permette la variabilità genetica sono le mutazioni che avvengono in modo casuale perchè possono permettere la comparsa di caratteri che rendono migliore la vita e la sopravvivenza in un determinato ambiente.
Quindi le mutazioni geniche sono le principali cause di variazioni nei pool genici , esse possono essere provocate da vari agenti , raggi ultravioletti, composti radioattivi ecc., ma la maggior parte di esse avvengono per caso e quindi sono indipendenti dall’ambiente.
Programma di scienze per le superiori