Dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’Italia era in condizioni disastrose e rialzarsi non sarebbe stato semplice. I bombardamenti, che si erano perpetrati durante la guerra, avevano raso al suolo interi quartieri e danneggiato strade, acquedotti, ponti, ferrovie che si dovevano ricostruire.

Circa 450 000 erano i morti tra quelli in combattimento, nei lager o nella guerra della resistenza. Quindi la rabbia, anche con la fine della guerra, non era scemata per questo gli scontri tra partigiani e fascisti continuarono anche dopo e ci volle molto tempo affinchè l’odio si spegnesse.

Fortunatamente dopo la guerra si era diffusa la voglia di libertà e di rinascita, c’era il desiderio comune di ricostruire il Paese intorno ai principi di solidarietà e democrazia.

Il 10 dicembre del 1945 fu creato un nuovo governo guidato da Alcide De Gasperi in cui vi erano anche il socialista Pietro Nenni con il ruolo di vicepresidente del consiglio e Palmiro Togliatti, leader del partito comunista, come ministro della Giustizia.

Questi uomini, insieme ad altri esponenti politici, si trovarono in una fase storica molto delicata per l’Italia.

La prima decisione importante che presero fu quella di indire un referendum per far decidere al popolo se l’Italia dovesse continuare ad essere una Monarchia o diventare una Repubblica. Questo Referendum era necessario anche perchè il popolo italiano aveva perso la fiducia nei confronti dei Savoia che si erano compromessi troppo con il regime fascista, inoltre il re Vittorio Emanuele l’8 settembre si era dato alla fuga lasciando il Paese senza una guida e in balia dei Tedeschi.

Il referendum del 2 giugno del 1946, che per la prima volta vide delle votazioni a suffragio universale maschile e femminile, portò gli italiani a scegliere la repubblica come forma di governo.

Ovviamente, a seguito di ciò, si doveva dar vita ad un’assemblea costituente per scrivere la nuova Costituzione. Prima di dar vita alla nuova costituzione fu eletto capo provvisorio del nuovo governo Enrico de Nicola, poi poterono procedere alla stesura della costituzione, che avrebbe rispecchiato le componenti socialiste, liberali, comuniste e cattoliche e sicuramente antifascista. La Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio del 1948.

Il potere legislativo era esercitato dal parlamento che veniva eletto dal popolo, il potere esecutivo era del governo e infine il potere giudiziario apparteneva alla Magistratura. Il garante del rispetto della costituzione era il Presidente della Repubblica che veniva eletto dal Parlamento.

Dopo che la Costituzione entrò in vigore, i partiti che in questa prima fase di ricostruzione si erano coalizzati, si divisero in due schieramenti:

  • da un lato vi erano i partiti come la Democrazia Cristiana, il partito Liberale Italiano, il Partito Repubblicano Italiano, che si riconoscevano nelle democrazie occidentali e facevano riferimento agli Stati Uniti.
  • dall’altro lato vi erano i partiti come il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista Italiano di ispirazione socialista, che erano vicini alle ideologie del blocco filosovietico.

Nell’aprile del 1948 ci furono le prime elezioni. Socialisti e comunisti si presentarono uniti e scelsero come simbolo l’immagine di Garibaldi. Dall’altra parte c’era la Democrazia Cristiana, che usò come simbolo lo scudo crociato con la parola Libertas (si ponevano come difensori della democrazia contro le minacce del comunismo). La campagna elettorale fu molto dura, ma grazie all’intervento della Chiesa che si schierò con la Democrazia Cristiana, fu quest’ultima la vincitrice.

Quindi con la maggioranza assoluta dei seggi la Dc avrebbe potuto governare da sola ma De Gasperi, che era stato incaricato di formare il nuovo governo, decise di coinvolgere anche forze politiche di orientamento democratico e moderato, quindi si formò una grande coalizione di centro dove rimanevano esclusi solo i partiti di sinistra e di destra. Fu eletto l’11 maggio del 1948 come Presidente della Repubblica il liberale Luigi Einaudi.

Purtroppo la situazione in Italia non era distesa come si sperava, soprattutto dopo la lunga campagna elettorale. La tensione aumentò ancor di più quando, un giovane di nome Antonio Pallante sparò quattro colpi di pistola contro Palmiro Togliatti, il segretario del Partito Comunista Italiano, lasciandolo gravemente ferito. Ovviamente ciò porto a pensare che ci fosse un complotto contro il partito comunista ma le indagini portarono alla conclusione che il giovane aveva agito isolatamente e quindi gli stessi dirigenti del Partito calmarono gli animi dei sostenitori.

Questo governo di centro era decisamente schierato con il blocco occidentale, infatti nil 4 aprile del 1949, l’Italia sottoscriveva l’adesione al Patto Atlantico entrando a far parte della Nato.

Cominciò così l’opera di ricostruzione del Paese. Fu creata la Cassa per il Mezzogiorno per aiutare il Sud a rialzarsi, ma spesso molte risorse venivano sprecate. Gli interventi del governo favorirono una ripresa economica. Nel 1957 l’Italia entrò a far parte del Mercato Comune Europeo e nel 1959 il parlamento autorizzò l’installazione sul suolo italiano mdi basi missilistiche statunitensi.

I GOVERNI DI CENTRO SINISTRA

Per tutti gli anni cinquanta la Democrazia Cristiana restò alla guida dell’Italia. Ma poi ad un certo punto non riuscirono più a soddisfare le esigenze del Paese. Nel 1956 a seguito di eventi che misero alla luce i crimini di Stalin e a seguito dell’insurrezione dell’Ungheria che fu soffocata con il sangue da parte dell’Armata rossa, il Partito Socialista Italiano prese le distanze dal Partito Comunista e dall’Unione Sovietica e cominciò un dialogo con i partiti del centro.

Nella Democrazia Cristiana dopo la morte di De Gasperi la guida del partito fu affidata ad Amintore Fanfani e Aldo Moro. Questi ritenevano che la forze politiche per acquistare potere dovevano avvicinarsi ai ceti popolari e alla classe operaia. Inoltre ci fu un periodo di distensione e di apertura anche da parte della Chiesa che non si oppose all’avvicinamento tra Pci e Dc. Nel 1962 fu creato un governo guidato da Fanfani e sostenuto dai socialisti dove nel 1963 divenne Presidente del Consiglio Aldo Moro. Questo era il primo governo di centro-sinistra.

Questo governo nei primi anni attuò moltissime riforme economiche e sociali con lo scopo di aiutare i ceti popolari e modernizzare il Paese. Vediamo alcune delle riforme più importanti:

  • fu nazionalizzata l’energia elettrica ;
  • fu istituita la scuola media unica e prolungato l’obbligo scolastico da 11 a 14 anni.
  • furono istituite le Regioni
  • nel Mezzogiorno furono costruiti grandi impianti siderurgici e petrolchimici

Programma di Storia di terza media