Nel Settecento l’ Inghilterra era il paese più ricco e sviluppato dell’ Europa, aveva colonie sparse in tutto il mondo dalle quali si riforniva di materie prime e prodotti, la sua flotta navale era la migliore e le aveva consentito di ottenere la supremazia sui mari, inoltre l’ Inghilterra aveva il monopolio del commercio degli schiavi, essi venivano catturati o acquistati in Africa e venduti alle colonie americane.
Dal punto di vista economico , la forza principale di questo paese era l’ agricoltura ,nel corso dei secoli in Inghilterra , le terre ,che erano state cedute ai grandi proprietari terrieri , erano state recintate e qui sorsero delle vere e proprie aziende agricole.
I campi non erano mai lasciati a riposo, si coltivavano alternativamente cereali, legumi e foraggi che poi in inverno servivano per alimentare il bestiame così da far crescere anche l’ allevamento, l’ aumento della produttività dei terreni era dovuto anche all’ introduzione di nuovi attrezzi, tutto ciò portò ad una maggiore quantità di prodotti alimentari che erano necessari per il continuo aumentare della popolazione; ormai nel paese vi era la necessità di produrre di più in minor tempo e senza aumenti eccessivi dei costi , per questo cominciarono a venir fuori piccole e grandi invenzioni.
Dalla metà del Settecento cambiò il modo di organizzare il lavoro e di produrre merci , questi cambiamenti avvennero inizialmente solo in Inghilterra dove iniziò quella che fu chiamata dagli storici “prima rivoluzione industriale “.
Nacquero le prime industrie , in quanto la produzione di materie prime non avveniva più con la lavorazione del singolo artigiano , ma essendo necessari quantitativi sempre maggiori di manufatti, venivano impiegate più persone insieme per avere i prodotti finiti.
La caratteristica principale di questa rivoluzione industriale fu il cambiamento del modo di lavorare, in quanto il lavoro dell’ uomo venne pian piano sostituito da quello delle macchine, nel settore tessile vennero create macchine come filatoi e telai che ridussero il tempo di lavorazione e semplificarono il lavoro degli operai.
La forza dell’ uomo cioè quella manuale non era più sufficiente e si ricorse ad una forza motrice , ovvero la forza di una macchina capace di produrre energia meccanica, venne così creata la macchina a vapore dallo scozzese James Watt, che fu una delle invenzioni della rima rivoluzione industriale, questa macchina bruciava carbone per bollire l’ acqua di una caldaia e produceva vapore che aveva la forza di azionare vari macchinari, si creava quindi forza motrice; per risparmiare si concentrarono più macchine in un solo luogo sfruttando una sola caldaia , così tale luogo fu denominato come fabbrica.
Tutte queste trasformazioni furono possibili in Inghilterra poiché essendo la più grande potenza in quel periodo era anche la nazione con più denaro che le consentiva di poter impiegare capitali da investire e inoltre vi era anche la disponibilità di molta energia.
L’Inghilterra riuscì ad attuare questa trasformazione industriale anche perché vantava di un sistema politico solido e valido , una mentalità aperta e dinamica che permetteva l’introduzione delle innovazioni e una grande disponibilità di manodopera data dall’ aumento della popolazione.
La macchina a vapore fu utilizzata in vari settori come quello tessile e fu sfruttata per i mezzi di trasporto, nel 1814 venne creata la prima locomotiva dall’ ingegnere George Stephenson, altro settore che si sviluppò fu quello siderurgico grazie alla produzione del “carbone coke” che era un tipo di carbone più puro del carbone fossile ,che aveva la proprietà di bruciare meglio e più a lungo, questo prodotto permise la produzione di altiforni, questi erano dei forni a forma di torre dove venivano fusi i metalli.
Grazie a questo macchinario l’ Inghilterra cominciò ad esportare ferro, ghisa e acciaio.
Macchine , carbone e vapore furono gli elementi chiave del processo di industrializzazione che si sviluppò in Inghilterra , ciò oltre a determinare la produzione di nuovi prodotti , la nascita delle fabbriche , portò conseguenze e cambiamenti sociali e umani.
Programma storia di seconda media