I raggi di luce, così come le onde sonore, in particolari condizioni vengono riflessi. La riflessione avviene quando un raggio di luce colpisce una superficie opaca perfettamente liscia, rimbalza e torna indietro.

Quando la luce colpisce perpendicolarmente una superficie liscia, rimbalza percorrendo all’inverso la strada compiuta. Se il raggio colpisce la superficie con un angolo diverso da quello retto, essa rimbalza comunque, ma comincia a muoversi in linea retta lungo una traiettoria che forma con la superficie colpita lo stesso angolo che la luce formava prima di colpirla.

Il raggio che colpisce la superficie è chiamato raggio incidente, forma con la perpendicolare a essa un angolo detto angolo d’incidenza. Il raggio che viene riflesso forma con la perpendicolare alla superficie un angolo uguale all’angolo d’incidenza, chiamato angolo di riflessione.

Se osserviamo uno specchio, vediamo che i raggi riflessi sembrano provenire da un oggetto posto dietro lo specchio, invece l’oggetto è solo l’immagine riflessa della sorgente da cui provengono i raggi incidenti.

 

L’immagine viene vista dietro lo specchio perchè è localizzata lungo il prolungamento dei raggi riflessi che arrivano all’occhio e si chiama immagine virtuale.

Nelle immagini reali i raggi riflessi si incontrano realmente dove si produce l’immagine. Nelle immagini virtuali i raggi riflessi sembrano provenire dal luogo in cui si forma l’immagine.

Può capitare che un fascio di luce colpisca una superficie opaca ruvida, quindi in questo caso i raggi vengono respinti e rimbalzano in tante direzioni diverse, in pratica angolo d’incidenza e angolo di riflessione non sono uguali: questa riflessione disordinata viene chiamata diffusione.

 

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