La Rivoluzione russa rappresenta uno degli eventi più significativi e complessi del XX secolo. Un momento storico che ha profondamente trasformato il panorama politico, sociale ed economico non solo della Russia, ma dell’intero mondo. Una serie di eventi hanno portato alla caduta di un secolare regime imperiale e alla nascita di un nuovo ordine politico: l’Unione Sovietica. Vediamo le cause che hanno influenzato l’emergere di questo fenomeno rivoluzionario e le conseguenze immediate che hanno segnato la storia della Russia e del mondo. 

Cause della Rivoluzione russa

La Rivoluzione russa del 1917 è¨ stata il risultato di una serie complessa di fattori politici, economici e sociali che si sono accumulati nel corso degli anni. Tra le cause principali possiamo identificare:

1. Instabilità  politica

L’Impero russo si distingueva dagli altri Stati europei perchè era ancora una monarchia assoluta, dove lo zar aveva tutto il potere nelle sue mani, inoltre non era possibile alcuna forma di protesta. Quindi la Russia imperiale, sotto la guida dello zar Nicola II, mostrava segni di crescente instabilità politica. La mancanza di riforme significative e la rigidità  del regime autocratico provocarono un crescente malcontento tra le varie classi sociali. I movimenti liberali e socialisti iniziarono a guadagnare consensi, chiedendo maggiore partecipazione politica e diritti civili.

2. Problemi economici

Negli anni che precedettero la rivoluzione, l’economia russa soffriva di gravi problemi. L’ industrializzazione tardiva del paese, avviata sotto il regno di Alessandro III e continuata da Nicola II, non era stata sufficiente a modernizzare completamente l’economia agricola e a fornire lavoro sufficiente ai contadini. La maggior parte della popolazione viveva in condizioni di povertà  estrema e il settore agricolo era caratterizzato da una produttività  bassa e da pratiche agricole arretrate.

Inoltre, le condizioni di lavoro nelle fabbriche erano spesso disumane, e i salari rimanevano estremamente bassi. Tutto ciò contribuì a una crescente insoddisfazione tra i contadini e gli operai.

3. Disuguaglianza sociale

La società  russa era caratterizzata da una forte disuguaglianza sociale. Una ristretto gruppo di aristocratici deteneva gran parte della ricchezza, mentre la maggior parte della popolazione viveva in povertà . Questa disparità  alimentò sentimenti di ingiustizia e risentimento, specialmente tra le classi lavoratrici e i contadini.

4. Influenza delle ideologie

Nonostante l’assolutismo dello zar  si crearono partiti politici clandestini come: il Partito costituzionale democratico che voleva una monarchia costituzionale; il partito socialista rivoluzionario che voleva uno stato socialista rivoluzionario attento soprattutto alle esigenze dei contadini; il Partito socialdemocratico che si rifaceva alla dottrina di Marx. Quindi le idee di Marxismo e Socialismo iniziarono a diffondersi tra gli intellettuali e i lavoratori russi, fornendo indicazioni precise per la lotta contro l’oppressione e la disuguaglianza. I gruppi socialisti, in particolare i Bolscevichi guidati da Vladimir Lenin, iniziarono a guadagnare seguaci, promuovendo la necessità di una rivoluzione per rovesciare il regime zarista.

5. Partecipazione alla Prima Guerra Mondiale

La partecipazione della Russia alla Prima Guerra Mondiale rivelò le debolezze del governo di Nicola II. La mobilitazione delle truppe portò a una carenza di manodopera nei settori agricolo e industriale. Inoltre, il governo russo, nel tentativo di sostenere lo sforzo bellico, aumentò la produzione di armi e munizioni, trascurando altre necessità  fondamentali. Di conseguenza, molte industrie furono costrette a chiudere e la produzione di beni di consumo diminuì drasticamente, portando a carenze alimentari e al crescere dell’ inflazione. Le promesse di miglioramento da parte dello zar non furono mantenute, contribuendo a un clima di crescente sfiducia e malcontento.

 In sintesi a crisi economica e le tensioni sociali culminarono in un aumento delle agitazioni politiche. I movimenti socialisti, tra cui i Bolscevichi e i Menscevichi, guadagnarono terreno tra gli operai e i contadini, promettendo riforme radicali e una maggiore equità  sociale. La crescente disillusione nei confronti del regime zarista e la mancanza di riforme significative contribuirono a un’atmosfera di instabilità  che avrebbe portato alla Rivoluzione di Febbraio del 1917.

Chi sono i Menscevichi e i Bolscevichi? In pratica nel 1903 il Partito socialdemocratico si divise in due fazioni: i menscevichi che significa minoranza che credevano che non sarebbe stato possibile realizzare con successo una rivoluzione socialista e quindi credevano nella necessità di favorire una rivoluzione borghese per modernizzare la Russia e solo dopo instaurare il socialismo. I Bolscevichi invece pensavano che la Russia avesse bisogno subito di realizzare il socialismo coinvolgendo operai e contadini e iniziare buna rivoluzione.

La Rivoluzione di Febbraio del 1917

La Rivoluzione di Febbraio del 1917 rappresenta un momento cruciale nella storia della Russia, segnando l’inizio di un cambiamento radicale che avrebbe portato alla caduta del regime zarista e all’instaurazione di un governo provvisorio. Questo evento ha avuto origine da una combinazione di fattori sociali, politici ed economici che si erano accumulati negli anni precedenti.

Le tensioni tra le diverse classi sociali, in particolare tra i contadini e i lavoratori urbani, erano aumentate a causa delle difficili condizioni di vita e della mancanza di diritti politici. La Prima Guerra Mondiale aveva ulteriormente aggravato la situazione, portando a pesanti perdite umane e a una crisi alimentare che colpì molte le città , in particolare Pietrogrado (l’odierna San Pietroburgo).

Le difficoltà della guerra e i crescenti problemi economici resero lo zar sempre meno popolare. Anche la chiesa ortodossa che aveva sempre appoggiato il sovrano cominciò a criticarlo anche a causa dell’influenza sulla famiglia imperiale di un santone di nome Rasputin che faceva parte di una setta non ortodossa.

Le Proteste Popolari

Nel mese di febbraio del 1917, migliaia di persone iniziarono a manifestare per le strade di Pietrogrado, chiedendo pane, pace e riforme politiche. Le proteste iniziarono l’8 marzo , in concomitanza con la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, quando le donne scesero in piazza per chiedere il cibo e la fine della guerra. Le manifestazioni si intensificarono rapidamente e coinvolsero anche gli operai e i soldati, creando una situazione di caos e insubordinazione. Il governo inviò l’esercito e la polizia per reprimere le manifestazioni ma un elemento chiave nella Rivoluzione di Febbraio fu il cambiamento di lealtà  dell’esercito.

Inizialmente, le forze armate erano fedeli allo zar Nicola II. Tuttavia, man mano che le proteste si intensificavano e le condizioni di vita dei soldati peggioravano, molti di loro disertarono o si unirono ai manifestanti. Questo segnò un punto di non ritorno per il regime zarista, poichè l’esercito, tradizionalmente un pilastro del potere, si ritrovò a sostenere il popolo contro il governo.

La Caduta dello Zar

Con la crescente pressione delle manifestazioni e l’impossibilità  di mantenere l’ordine, Nicola II fu costretto ad abdicare il 15 marzo. La sua abdicazione segnò la fine di oltre tre secoli di governo della dinastia Romanov e portò alla formazione di un governo provvisorio, che tentò di instaurare un sistema politico più democratico, ma che si trovò subito ad affrontare sfide enormi, tra cui la continuazione della guerra e le crescenti richieste di una riforma agraria da parte dei soviet, i consigli dei lavoratori e dei soldati.

il governo provvisorio non riuscì a risolvere le problematiche fondamentali del paese, preparando così il terreno per la successiva Rivoluzione di Ottobre e l’ascesa dei Bolscevichi al potere.

La Rivoluzione di Ottobre del 1917

La Rivoluzione di Ottobre, nota anche come la Rivoluzione Bolscevica, rappresenta uno degli eventi più significativi della storia russa e mondiale. Si svolse tra il 25 ottobre e il 7 novembre 1917  e portò alla presa del potere da parte dei Bolscevichi, un partito politico guidato da Vladimir Lenin.

La Rivoluzione di Ottobre avvenne in un contesto di crescente malcontento sociale e politico. Dopo la Rivoluzione di Febbraio, che aveva deposto lo zar Nicola II, la Russia era governata da un governo provvisorio incapace di risolvere le crisi economiche e sociali. Le masse, stanche della guerra e della povertà , si volsero verso i Bolscevichi, i quali promettevano “pace, terra e pane“.

I Bolscevichi, che avevano guadagnato supporto tra i lavoratori e i soldati, pianificarono un colpo di stato per prendere il controllo del governo. Lenin e i suoi alleati organizzarono un attacco coordinato contro il governo provvisorio, sfruttando il caos e l’instabilità  del momento. Utilizzarono anche il Soviet di Pietrogrado come base di supporto, mobilitando le masse popolari contro il governo.

I soviet erano delle istituzioni che venivano elette di cui facevano parte delegati nominati dei lavoratori, dai contadini e dai soldati.

La notte del 25 ottobre, i Bolscevichi presero d’assalto il Palazzo d’Inverno, sede del governo provvisorio. L’operazione si svolse senza eccessivi spargimenti di sangue, e il governo provvisorio fu rapidamente sopraffatto. La presa del Palazzo d’Inverno simboleggia la vittoria dei Bolscevichi e il crollo dell’autorità  temporanea.

Dopo la vittoria, i Bolscevichi proclamarono il nuovo governo e iniziarono a implementare riforme radicali. Un decreto sulla pace fu emesso, promettendo la fine della partecipazione della Russia alla Prima Guerra Mondiale, e un altro decreto sulla terra che distribuiva le terre ai contadini. Queste misure aumentarono la popolarità  del nuovo regime, ma generarono anche tensioni con l’opposizione, che avrebbe portato alla guerra civile russa.

In pratica la Rivoluzione di Ottobre segna un punto di non ritorno nella storia russa. Essa non solo porta alla creazione di uno stato comunista, ma influenza profondamente il corso della storia mondiale, dando vita a un nuovo sistema di governo che avrebbe avuto ripercussioni per decenni. Le idee e le ideologie nate in quel periodo avrebbero alimentato movimenti e conflitti in tutto il mondo.

La guerra civile russa (1917-1922)

Con il rovesciamento del governo provvisorio fu istituito un consiglio dei commissari del popolo con a capo Lenin.

La guerra civile russa, che si svolse tra il 1917 e il 1922, rappresenta uno dei conflitti più devastanti e significativi del XX secolo. Essa scaturisce dalla profonda instabilità politica e sociale che seguì la Rivoluzione di Ottobre, in cui i Bolscevichi presero il potere. La guerra civile non fu semplicemente una lotta tra due fazioni; piuttosto, fu un complesso scontro di ideologie, interessi regionali e conflitti etnici.

Due principali schieramenti emersero durante la guerra civile: l’Armata Rossa comandata da Lev Trotskij, sostenuta dai Bolscevichi ( che avevano creato una polizia politica chiamata Ceca, che lasciava poco spazio all’opposizione, instaurando così una politica autoritaria, inoltre tutta l’economia era controllata dal governo per gestire tutte le risorse per combattere), e l‘Armata Bianca, una coalizione di forze anti-bolsceviche che includeva monarchici, liberali, socialisti moderati e nazionalisti. Le forze dell’Armata Bianca erano eterogenee e spesso in disaccordo tra loro, il che contribuì alla loro sconfitta finale.

La guerra civile russa attirò anche l’interesse delle potenze straniere, che temevano l’espansione del comunismo. Paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Giappone e la Francia intervennero a favore dell’Armata Bianca, fornendo supporto militare e finanziario. Tuttavia, il loro intervento non fu sufficiente a rovesciare il regime bolscevico e, in molti casi, contribuì ad aumentare il sostegno popolare per i Bolscevichi.

Fu una guerra feroce infatti si parlò di terrore rosso da parte dei bolscevichi e terrore bianco dei controrivoluzionari. Si concluse con la vittoria dell’Armata Rossa nel 1922. Le conseguenze furono devastanti: si stima che tra i 7 e i 12 milioni di persone persero la vita a causa del conflitto, delle carestie e delle epidemie che ne seguirono. Inoltre fu sterminata la famiglia reale da parte dei bolscevichi 

La Russia uscì dalla guerra civile profondamente traumatizzata e in uno stato di miseria economica. Tuttavia, la vittoria dei Bolscevichi portò alla creazione dell’Unione Sovietica e all’affermazione del regime comunista, che avrebbe influenzato la geopolitica mondiale per gran parte del XX secolo.

La nascita dell’Unione Sovietica nel 1922

La creazione dell’Unione Sovietica nel 1922 rappresenta un momento cruciale nella storia del XX secolo, segnando la nascita di uno degli stati più influenti e discussi della storia moderna.

La formazione dell’Unione Sovietica avvenne in un periodo di grande tumulto politico e sociale, a seguito della Rivoluzione di Ottobre e della guerra civile russa. Dopo la caduta dello zar Nicola II e il successivo trionfo dei Bolscevichi, il paese si trovò a fronteggiare una serie di sfide interne ed esterne.

Il 30 dicembre 1922, durante il primo congresso dei Soviet, venne ufficialmente proclamata la nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), cioè uno stato federale che riunirà diverse repubbliche, tra cui la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia , Armenia, Georgia e Azerbaigian, sotto un’unica bandiera comunista.

Il governo continuò a esercitare un potere dittatoriale vietando l’esistenza di partiti di opposizione  e controllavano ogni aspetto della vita politica del Paese.

L’Unione Sovietica si fondava su principi socialisti, venne creata una nuova politica economica  (la Nep) che  aboliva la proprietà  privata e promuoveva l’uguaglianza sociale. Le terre furono collettivizzate e le industrie nazionalizzate, portando a una radicale trasformazione delle strutture sociali. Tuttavia, queste riforme hanno anche causato enormi difficoltà , tra cui carestie e repressione.

La creazione dell’Unione Sovietica non solo cambiò il volto della Russia, ma ebbe un impatto globale, influenzando le dinamiche geopolitiche, sociali ed economiche del XX secolo. La sua esistenza ha portato a tensioni durante la Guerra Fredda e ha fornito un modello di stato socialista che ha ispirato movimenti in tutto il mondo. Il governo russo consapevole del consenso di cui godeva presso le classi popolari nel 1919 creò una nuova organizzazione chiamata Terza internazionale con lo scopo di guidare la rivoluzione nel resto del mondo.  Tuttavia, le sue politiche autoritarie e le conseguenze delle purghe staliniane hanno anche suscitato critiche e dibattiti sulle libertà civili e i diritti umani, infatti la Russia rimase fino alla Seconda guerra mondiale l’unico stato guidato da comunisti.

Programma di Storia di terza media