La scoperta dell’esistenza delle cellule ha cambiato radicalmente il modo di vedere gli esseri viventi. Essa non la si attribuisce a uno scienziato ma a un commerciante olandese di stoffe Leeuwenhoek. Nell’utilizzare delle lenti d’ingrandimento per osservare meglio i tessuti mise più lenti una sopra all’altra e vide che riusciva ad ingrandire oggetti molto piccoli, involontariamente aveva costruito il primo microscopio. Utilizzò lo stesso strumento per osservare delle goccioline d’acqua di uno stagno e notò che erano presenti minuscoli organismi che lui chiamò animaliculi. Riuscì anche a descrivere gli spermatozoi e i globuli rossi.
Da quel momento gli studi avanzarono e fu il fisico Robert Hooke a coniare il termine ” cellula” per descrivere ciò che aveva osservato in un tappo di sughero, non sapendo che non erano proprio cellule ma il residuo della loro parete cellulare dopo la morte. Usò questo termine per descriverle perchè cellula deriva dal latino cella e quindi come le celle dei monaci nei monasteri. Però dopo queste scoperte , per due secoli, si credeva che esse fossero presenti solo negli organismi vegetali, fu lo zoologo tedesco Schwann a capire che non era così.
Proprio lui insieme ad un altro studioso tedesco Schleiden ipotizzarono che tutti gli organismi fossero fatti di cellule e che esse fossero vive. Ovviamente all’inizio c ‘erano molte imprecisioni che solo negli anni successivi, con ulteriori studi, e grazie al biologo Rudolf Virchow sono state eliminate, infatti diede origine alla teoria cellulare che oggi è alla base di tutte le nostre conoscenze sulla biologia.
I punti fondamentali della teoria sono tre:
- tutti gli organismi sono formati da cellule;
- le cellule compiono funzioni precise e sono l’unità base di tutti gli esseri viventi;
- ogni cellula deriva da altre cellule.
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