Dopo aver condotto gli studi che lo hanno portato all’enunciazione della prima legge di Mendel, la composizione omogenea della generazione F1 indusse Mendel a chiedersi che fine avesse fatto la variante recessiva di ogni carattere che aveva esaminato. Quindi iniziò un nuovo studio, coltivò le piantine della generazione F1 , lasciandole autoimpollinarsi, perchè come detto la pianta di pisello era ermafrodita. Quindi queste piantine produssero i semi di una nuova generazione, chiamata da lui seconda generazione filiale F2.
Analizzando tutte le piantine ottenute il monaco notò due importanti effetti:
- il carattere che non si era espresso nella generazione F1 , ricompariva nella generazione F2;
- Tre quarti della generazione F2 aveva il carattere dominante e un quarto il carattere recessivo.
Quindi si può concludere che ogni carattere è determinato da una coppia di fattori ereditari ricevuti da ogni genitore. Quando l’individuo produce i gameti, i fattori si separano e ogni cellula riproduttiva ne riceve solo uno.
Gli elementi che partecipano nell’ereditarietà oggi sono chiamati geni e le forme diverse di uno stesso gene sono chiamati alleli. Quindi il termine allele si riferisce alla forma alternativa in cui un gene può manifestarsi.
In conclusione la seconda legge di Mendel detta anche legge della segregazione la si può così enunciare: quando un individuo produce gameti, gli alleli, cioè le copie di un gene, si separano, quindi ciascun gamete riceve solo un allele.
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