Verso la fine dell’Ottocento la crisi economica finì. Lo sviluppo industriale ebbe una grande ripresa per questo gli storici hanno chiamato questo periodo seconda rivoluzione industriale.

Prima di tutto le industrie crebbero di dimensioni, inoltre si formarono grandi concentrazioni industriali che controllavano una gran parte della produzione di un certo bene, si parlava di monopolio o di oligopolio.

Inoltre lo Stato rispetto alla prima rivoluzione industriale aveva un ruolo diverso in quanto cominciò ad aiutare le industrie nelle spese per la formazione dei lavoratori, imponeva dazi sui prodotti provenienti dall’estero. Infine era il cliente principale delle industrie pesanti.

Fondamentale fu il passaggio dal carbone all’acqua e al petrolio che era una nuova fonte di energia che si diffuse grazie all’invenzione del motore a scoppio. Fu avviata anche la produzione dell’alluminio un nuovo materiale utilizzato pian piano in molti campi.

Inoltre furono creati nuovi fertilizzanti chimici che contribuirono ad aumentare la produzione dei prodotti agricoli.

Importante fu la riorganizzazione del lavoro grazie ad un nuovo modo di produrre chiamato taylorismo che prevedeva la divisione del lavoro.

L’accrescimento delle industrie richiedeva molto denaro e poichè i proprietari delle fabbriche non disponevano di tutta questa ricchezza si rivolgevano alle banche che ormai avevano acquisito molta fiducia da parte della popolazione che depositava il proprio denaro che poteva poi prestare agli imprenditori.

Durante la prima rivoluzione industriale la Gran Bretagna era la principale potenza mondiale seguita da Germania e Stati Uniti. La graduatoria poi si modificò a favore degli Stati Uniti che raggiunse il primo posto.

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